Author Archive for: SanVittore

Inefficacia della DIA (SCIA) per mancato pagamento degli oneri

08 Mar 2019
8 Marzo 2019

Si segnala una sentenza del TAR Lazio sulle conseguenze del mancato pagamento del contributo di costruzione nel caso di DIA (SCIA).

Il Giudice Amministrativo ha ricordato che i presupposti affinché la DIA (SCIA) possa produrre effetti sono la sua completezza e la veridicità delle dichiarazioni in essa contenute; e poiché la norma di legge richiama l’obbligo per il soggetto del pagamento degli oneri per poter ottenere il provvedimento; a tale mancanza consegue il mancato perfezionamento della DIA medesima.

Peraltro, il TAR arriva anche ad affermare che non sussiste l’obbligo per la P.A. di esprimersi nel termine di legge, in virtù dell’inefficacia fin dall’origine della DIA (SCIA), e quindi dell’impossibilità che la medesima si perfezioni per silentium.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Project financing ed esclusione del promotore

08 Mar 2019
8 Marzo 2019

Una interessante sentenza del T.A.R. Friuli Venezia-Giulia esamina gli effetti della mancata partecipazione o dell’esclusione del promotore dalla gara per l’affidamento della concessione, indetta dall’amministrazione, ex art. 183 comma 15 del Codice dei contratti, sulla base della proposta presentata dal promotore.

In una precedente sentenza (T.A.R. Basilicata, I, Potenza, 27.07.2017, n. 534), peraltro riferita alla disciplina del precedente Codice dei contratti D. Lgs. 163/2016, era stato ritenuto che il promotore non perde il diritto di prelazione, nel caso in cui venga escluso dalla gara.

Altra decisione (T.A.R. Abruzzo, L’Aquila, 13.02.2017, n. 88) aveva ritenuto invece necessaria l’effettiva partecipazione del promotore, ritenendo che l’effettivo confronto concorrenziale sia imposto dal principio comunitario di tutela della concorrenza.

Non risulta che sulla questione si sia giĂ  espresso il Consiglio di Stato.

Nella sentenza in commento il T.A.R. Friuli Venezia-Giulia ha ritenuto che la partecipazione del promotore alla gara ed il suo utile collocamento nella graduatoria costituisca “presupposto imprescindibile per poter esercitare il diritto di prelazione”.

A tale conclusione, osserva il T.A.R. Friuli Venezia-Giulia conducono i principi di matrice comunitaria che impongono di assicurare un effettivo confronto concorrenziale, a mezzo della presentazione da parte del promotore di un’offerta tecnica ed economica suscettibile di comparazione con le altre.

Diversamente, osserva la sentenza, si rischierebbe di avallare una lesione della corretta concorsualità e della par condicio, in quanto il promotore potrebbe limitarsi a “partecipare” alla gara a mezzo di un’offerta di mera forma, senza contribuire in maniera effettiva al confronto concorrenziale.

Ringraziamo l’avv. Gabriele Maso per la segnalazione.

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Il principio di autosufficienza nel processo amministrativo

08 Mar 2019
8 Marzo 2019

Il TAR Catania ha affermato che, in base al principio di autosufficienza, il ricorso introduttivo di un processo amministrativo, nonché gli eventuali motivi aggiunti, devono contenere l’esposizione dei motivi su cui il gravame si fonda.

Nel caso di specie, il TAR ha dichiarato inammissibili i motivi di impugnazione dedotti per relationem, ovvero con richiamo a quelli contenuti in un diverso atto.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Aiuti di Stato e tassazione delle AutoritĂ  di Sistema Portuale: una decisione che fa discutere

07 Mar 2019
7 Marzo 2019

L'avvocato Sara Gobbato, Dottore di ricerca in diritto dell’Unione europea, di BM&A Studio legale associato, che sentitamente ringraziamo, ci invia una nota, che volentieri pubblichiamo,  sulla decisione dell'8 gennaio 2019 della Commissione Europea, riguardante gli aiuti di Stato e la tassazione delle Autorità di Sistema Portuale.

Sara Gobbato_Aiuti di Stato e tassazione delle AdSP 5.3.2019

Le delibere comunali che dispongono la vendita dei beni immobili appartenenti al patrimonio disponibile

07 Mar 2019
7 Marzo 2019

Il TAR Palermo ha affermato che, in merito, sussiste la giurisdizione del G.A., poiché tali delibere appartengono al procedimento amministrativo in cui si forma in capo al Comune la volontà di vendere detti immobili.

Tuttavia, il TAR ha precisato che la delibera a contrarre, così come l’eventuale revoca della stessa, non sono atti immediatamente lesivi, perciò non vi è interesse ad impugnarli.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Avvalimento ed offerta incompleta

07 Mar 2019
7 Marzo 2019

Il T.A.R. Veneto ricorda che l’avvalimento non può essere utilizzato per sopperire un requisito o una condizione di partecipazione mancante alla scadenza del termine di presentazione dell’offerta o per integrare/modificare in via postuma l’offerta.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Per applicare l’art. 34, c. 2, D.P.R. 380/2001 non è sufficiente dire che la demolizione dell’abuso comporterebbe di mettere mano anche sulla parte conforme

06 Mar 2019
6 Marzo 2019

Il TAR ricorda che l’art. 34, c. 2, D.P.R. 380/2001 è applicabile solo quando sia "oggettivamente impossibile" procedere alla demolizione delle parti difformi senza incidere, per le sue conseguenze materiali, sulla stabilità dell'intero edificio.

Non costituisce una impossibilitĂ  oggettiva la situazione in cui per demolire la parte difforme sia necessario intervenire anche sulla parte conforme, se questo non pregiudichi la stabilitĂ  dell'intero edificio.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato    

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Si può revocare l’aggiudicazione per irregolarità del DURC?

06 Mar 2019
6 Marzo 2019

Secondo il T.A.R. Trento sì, nonostante vi siano dubbi in giurisprudenza.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Irrogazione di penali ed esclusione dalla gara

06 Mar 2019
6 Marzo 2019

Recentemente il TAR Liguria ha posto la propria attenzione sulle ipotesi dei “gravi illeciti professionali” citate dall’art. 80, co. 5 d.lgs. n. 50/2016: constatato che quelle espressamente elencate nell’articolo non sono che esempi, ha considerato quale ipotesi di illecito professionale anche la irrogazione di una penale ad una società, nell’ambito di un precedente contratto di appalto. E questo anche sulla scorta delle Linee Guida ANAC, per le quali la gravità dell’illecito può essere desunta proprio dall’obbligo di pagare una penale.

Il TAR continua quindi affermando che, posta la discrezionalità della Stazione Appaltante nella valutazione della gravità dell’illecito, questo non esclude l’obbligo dell’operatore economico di dichiarare le possibili ed eventuali cause di esclusione, ai fini di un corretto svolgimento della gara: e infatti tale mancata o falsa dichiarazione è essa sì automaticamente causa di esclusione dalla procedura ad evidenza pubblica.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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La processione del piano casa del Veneto alla Corte Costituzionale

05 Mar 2019
5 Marzo 2019

Il Consiglio di Stato ha rimesso alla Consulta l’asserita incostituzionalità dell’art. 9, comma 8 bis, della L.R. Veneto n. 14/09, per contrasto con il D.M. 1444 del 1968 e l’art. 2 bis del dpr 380/01 e per l’effetto con l’art. 117.2, lett. l) e art. 3 Cost.

Il Consiglio di Stato dubita della compatibilità della legge veneta sul piano casa con la legge statale, la quale prevede che le deroghe alle altezze debbano operare solo in un contesto di pianificazione cioè in un ambito di “definizione o revisione di strumenti urbanistici funzionali ad un assetto complessivo unitario di specifiche aree territoriali” (punto 3.2 ma anche punti 3.3 – 3.4), e non già in modo puntuale come nella specie (3.5).

In altre parole, una derogabilitĂ  alla norma di legge statale (in cui il Collegio inserisce anche il D.M. citato) che -a dire della Sezione VI- sarebbe affermata da una disposizione che appare aver esorbitato gli spazi che la Costituzione riserva al legislatore regionale.

Recentemente il TAR Veneto ha inviato alla Corte anche la questione della deroga alla distanza dal confini.

Il piano casa scade il 31 marzo: sarebbe opportuno che il Consiglio Regionale, prima di reintrodurre disposizioni a rischio di incostituzionalità, aspettasse le decisioni della Corte, soprattutto perchè non si sa bene cosa succederebbe se le disposizioni risultassero incostituzionali e venissero promosse cause davanti al tribunale civile per violazione delle distanze tra pareti finestrate o dai confini.      

Cons Stato ordinanza 1431-2019

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