Tag Archive for: venetoius

Requisiti per il titolo di coltivatore diretto

13 Dic 2023
13 Dicembre 2023

Il TAR Veneto rileva che il titolo di “coltivatore diretto” può essere assegnato o denegato sulla base di un’istruttoria che verifichi se sussiste la prevalenza dell’attività agricola sulle (eventuali) altre. La prevalenza deve intendersi sia a livello temporale (tale attività deve impegnare per il maggior periodo dell’anno) sia a livello economico (essa deve costituire la maggior fonte di reddito del richiedente).

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Comunità energetiche nel Veneto

05 Dic 2023
5 Dicembre 2023
Sul Bur n. 156 del 01 dicembre 2023 è stata pubblicata la Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 1456 del 27 novembre 2023, recante "Individuazione delle attività volte a promuovere e sostenere la costituzione delle Comunità Energetiche (CER) e dei gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente (AERAC) sul territorio regionale per gli anni 2023 e 2024". Deliberazione CR n. 112 del 30.11.2023 Art. 3 della L.R. n. 16/2022.

Le zone agricole decadono dopo cinque anni?

29 Nov 2023
29 Novembre 2023

Nel caso di specie, il privato provava a sostenere che la destinazione agricola dell’area ove si programmava un ampliamento sarebbe scaduta per decorrenza del termine quinquennale stabilito dall’art. 18, co. 7 l.r. Veneto 11/2004, con conseguente applicazione, oltre che di detta norma, del successivo art. 33.

Il TAR Veneto ha affermato che la censura è priva di pregio.

La decadenza prevista dall’art. 18 cit. è limitata alle sole aree di trasformazione o espansione soggette a strumenti attuativi non approvati (per le quali è in astratto ammessa la proroga delle previsioni secondo lo schema delineato dal comma 7-bis art. cit.) e non si applica alle aree con destinazione puntuale, quale è la zona agricola.

Per l’effetto, il Comune doveva denegare l’istanza per l’ottenimento di un PdC per l’intervento di completamento di uno stabilimento industriale esistente ai sensi dell’art. 18-bis l.r. Veneto cit., al fine di renderlo conforme alle norme di sicurezza sul lavoro e alla prevenzione incendi.

Post di Alberto Antico – avvocato

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SUAP e poteri della conferenza di servizi e del Consiglio comunale

14 Nov 2023
14 Novembre 2023

Il T.A.R. Veneto, con precipuo riferimento ad una procedura di SUAP, afferma che le valutazioni (positive) compiute dalla conferenza di servizi all’interno della prefata procedura, non vincolo affatto il Consiglio comunale che, quale organo deputato alla pianificazione del territorio, ha ampio margine per condividerle o meno, purché dia adeguata motivazione di ciò.

Post di Daniele Iselle

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SUAP in variante: se la variante precede il PdC, dev’essere tempestivamente impugnata

14 Nov 2023
14 Novembre 2023

Nel caso di specie, il ricorrente impugnava un permesso di costruire rilasciato ai sensi dell’art. 4 l.r. Veneto 55/2012, il quale era stato preceduto da una delibera del Consiglio comunale (non impugnata) che variava il P.I., approvando il progetto di cui al successivo PdC e imprimendo così all’area una specifica disciplina dotata di immediata efficacia conformativa, di cui il PdC impugnato costituisce mera attuazione.

Il TAR Veneto ha dichiarato il ricorso inammissibile per carenza d’interesse, per non aver impugnato anche la precedente delibera consiliare.

Quest’ultima, infatti, non ha natura endoprocedimentale, ma ha una sua propria autonoma efficacia provvedimentale, quale atto di pianificazione (cioè di variante speciale).

Post di Alberto Antico – avvocato

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Legge veneta sul consumo di suolo e PUA in corso di approvazione

09 Nov 2023
9 Novembre 2023

Il dott. Roberto Travaglini, che sentitamente ringraziamo, ci invia la seguente nota a commento delle sentenze del Consiglio di Stato che hanno ribaltato le decisioni del TAR Veneto in materia di variante sul consumo di suolo del P.I. di Vicenza.

In estrema sintesi, in sede di adozione di una variante parziale al P.I., il Comune di Vicenza confermava, per quanto qui di interesse, gli accordi pubblico/privati ex art. 6 l.r. Veneto 11/2004 già sottoscritti dai proponenti e già ritenuti di rilevante interesse pubblico.

E tuttavia, in sede di approvazione della variante, il Comune, al dichiarato fine di attenersi ai contenuti della l.r. Veneto 14/2017 e ai limiti di quantità di consumo di suolo assegnati, espungeva le previsioni di espansione edilizia in zone esterne agli ambiti di urbanizzazione consolidata contemplate nel Piano adottato.

Poiché il precedente P.I., approvato nel 2013, decadeva in data 23 marzo 2018 per decorso del quinquennio previsto dall’art. 18, co. 7 l.r. Veneto 11/2004, l’approvazione della variante in parola comportava la decadenza dei PUA con essa incompatibili.

In prime cure il TAR Veneto accoglieva il ricorso di alcuni privati, ritrovatisi con un PUA asseritamente decaduto, affermando che il Comune non poteva motivare in base alla l.r. Veneto 14/2017, perché proprio tale legge esenta dal computo del consumo di suolo i PUA in corso di approvazione alla data della sua entrata in vigore (cfr. art. 13, co. 4-5 l.r. cit.).

Il Consiglio di Stato ha invece ritenuto diversamente, come ben spiegato dal dott. Travaglini, dato che le disposizioni in materia di P.U.A. in itinere oggetto della legge sul consumo sembrano avere un ambito circoscritto e delimitato alla prefata legge regionale, ovvero soggiacciono (rectius: sottostanno) alle previsioni urbanistiche previste dalla l.r. Veneto 11/2004, le quali “prevalgono” sulle prime.

Nota su Cons. Stato 9436 e 9438-2023

sent. CdS n. 9436-2023

sent. CdS n. 9438-2023

Consumo di suolo e “procedimenti in corso”

06 Nov 2023
6 Novembre 2023

Il TAR Veneto ha offerto un’interpretazione dell’art. 13, co. 4-5 l.r. Veneto 14/2017, secondo cui è consentito ulteriore consumo di suolo libero, nonché l’introduzione di previsioni urbanistiche che comportino consumo di suolo, nelle aree rispetto alle quali, all’entrata in vigore di tale legge, vi sia un procedimento in corso volto o al rilascio di titolo edilizio, o all’approvazione di un PUA.

Nel caso di specie, non poteva invocare tale esenzione il privato la cui area ricadeva in un ambito che il piano regolatore delimitava come necessitante di attuazione mediante uno strumento attuativo, mai presentato.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Nuove disposizioni del Veneto in materia di VIA e AIA

24 Ott 2023
24 Ottobre 2023

Sul Bur n. 139 del 20/10/2023 (Codice interno: 514423) è stata pubblicata la legge regionale 17 ottobre 2023, n. 27, Modifiche alla legge regionale 18 febbraio 2016, n. 4 "Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale" in relazione agli impianti di piano individuati dal Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali nonché allo smaltimento o riciclaggio di carcasse o residui animali e disposizioni transitorie.

Post di Daniele Iselle

dettaglioAtto

Accordo di programma nei comuni sprovvisti di PAT

16 Ott 2023
16 Ottobre 2023

Il T.A.R. Veneto afferma che l’istituto dell’accordo di programma, delineato dagli art. 34 del d.lgs. n. 267/2000 e 6 della l.r. Veneto n. 11/2004, può essere concluso sia dai Comuni dotati di PAT sia da quelli sprovvisti. Nei secondi, però, non si può invocare la procedura semplificata di varante urbanistica prevista dall’art. 7, c. 2 della l.r. Veneto n. 11/2004, in quanto occorre seguire la procedura ordinaria prevista dalla l.r. Veneto n. 61/9185, stante il tenore dell’art. 48 della l.r. Veneto n. 11/2004 sul cd. periodo transitorio, che impone ai Comuni di seguire le procedure di tale pregressa legge regionale.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Natura del vincolo sul Monte Berico del 1935

05 Ott 2023
5 Ottobre 2023

Nel caso di specie, il ricorrente sosteneva che il vincolo posto dal r.d. 30/1935 “Dichiarazione di interesse storico nazionale della zona di Monte Berico” sarebbe un vincolo culturale, poiché rientrante tra le disposizioni di rango legislativo fatte salve dall’art. 129 d.lgs. 42/2004.

Il TAR Veneto ha respinto questa tesi.

Il r.d. 30/1935 aveva un valore meramente devozionale e commemorativo degli eventi di cui è stato teatro, senza che da esso sia derivato l’assoggettamento dell’intera area ad una tutela assimilabile a quella dei beni culturali; peraltro, esso è stato espressamente abrogato dal d.P.R. 248/2010, in quanto disposizione avente rango regolamentare.

Post di Alberto Antico – avvocato

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