9 Novembre 2023
Il dott. Roberto Travaglini, che sentitamente ringraziamo, ci invia la seguente nota a commento delle sentenze del Consiglio di Stato che hanno ribaltato le decisioni del TAR Veneto in materia di variante sul consumo di suolo del P.I. di Vicenza.
In estrema sintesi, in sede di adozione di una variante parziale al P.I., il Comune di Vicenza confermava, per quanto qui di interesse, gli accordi pubblico/privati ex art. 6 l.r. Veneto 11/2004 già sottoscritti dai proponenti e già ritenuti di rilevante interesse pubblico.
E tuttavia, in sede di approvazione della variante, il Comune, al dichiarato fine di attenersi ai contenuti della l.r. Veneto 14/2017 e ai limiti di quantità di consumo di suolo assegnati, espungeva le previsioni di espansione edilizia in zone esterne agli ambiti di urbanizzazione consolidata contemplate nel Piano adottato.
Poiché il precedente P.I., approvato nel 2013, decadeva in data 23 marzo 2018 per decorso del quinquennio previsto dall’art. 18, co. 7 l.r. Veneto 11/2004, l’approvazione della variante in parola comportava la decadenza dei PUA con essa incompatibili.
In prime cure il TAR Veneto accoglieva il ricorso di alcuni privati, ritrovatisi con un PUA asseritamente decaduto, affermando che il Comune non poteva motivare in base alla l.r. Veneto 14/2017, perché proprio tale legge esenta dal computo del consumo di suolo i PUA in corso di approvazione alla data della sua entrata in vigore (cfr. art. 13, co. 4-5 l.r. cit.).
Il Consiglio di Stato ha invece ritenuto diversamente, come ben spiegato dal dott. Travaglini, dato che le disposizioni in materia di P.U.A. in itinere oggetto della legge sul consumo sembrano avere un ambito circoscritto e delimitato alla prefata legge regionale, ovvero soggiacciono (rectius: sottostanno) alle previsioni urbanistiche previste dalla l.r. Veneto 11/2004, le quali “prevalgono” sulle prime.
Nota su Cons. Stato 9436 e 9438-2023
sent. CdS n. 9436-2023
sent. CdS n. 9438-2023
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