Nota avv. Stefano Canal 26.9.17
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Interessante, in effetti tale riuso temporaneo sembra adeguarsi alla “liquidità” , anche territoriale, richiesta dal mondo contemporaneo. Unico aspetto che mi permetto di segnalare, a cui non avevo pensato e che è emerso nel corso del convegno che abbiamo organizzato a Spinea l’8 settembre scorso, tale modalità sembra essere stata pensata anche per “traghettare” progetti di riqualificazione più complessi e impegnativi. Mi spiego. Laddove si abbia un’area da riqualificare attraverso un complessivo e impegnativo progetto di “rigenerazione urbana” che prevede investimenti e progetti consistenti la cui definizione e approvazione richiedono tempi non immediati, tale strumento potrebbe essere utile per prevedere un utilizzo di tali ambiti ed evitare che diventino e si trasformino in luoghi di degrado urbano, dell’esclusione sociale, economica e culturale.
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