Author Archive for: SanVittore

Il decreto Salva Casa convertito in legge: seminario del Comune di Spinea – venerdì 20 settembre 2024

26 Lug 2024
26 Luglio 2024
Relatori:
- prof. avv. Alessandro Calegari
- avv. Domenico Chinello
- coordinatore scientifico arch. Fiorenza Dal Zotto.
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Link per l'iscrizione:
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Quali e quanti reati commette chi allontana con violenza o minaccia un offerente da una pubblica gara?

26 Lug 2024
26 Luglio 2024

Le Sezioni Unite penali della Corte di cassazione, con la sentenza che si allega, hanno affermato che:

- nella nozione di danno patrimoniale rilevante ai fini della configurabilitĂ  del delitto di estorsione (art. 629 c.p.) rientra anche la perdita della seria e consistente possibilitĂ  di conseguire un bene o un risultato economicamente valutabile, la cui sussistenza deve essere provata sulla base della nozione di causalitĂ  propria del diritto penale;

- la condotta di chi, con violenza o minaccia, allontani l’offerente da una gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private, oltre ad integrare il reato di cui all’art. 353 c.p., può integrare altresì quello di cui all’art. 629 c.p., ove abbia causato un danno patrimoniale derivante dalla perdita di una seria e consistente possibilità di ottenere un risultato utile per effetto della partecipazione alla predetta gara.

Post di Alberto Antico – avvocato

sent. Cass., SS.UU. pen., n. 30016-2024

Sull’inscindibilità dell’istanza di sanatoria su un unico manufatto

26 Lug 2024
26 Luglio 2024

Il TAR Veneto, in un’ipotesi in cui il privato chiedeva contemporaneamente e sullo stesso manufatto l’applicazione della normativa sulle cd. tolleranze di cantiere e l’istanza di sanatoria ex art. 36 T.U. Edilizia, ha confermato che l’istanza deve considerarsi unica e inscindibile, e pertanto il mancato accoglimento della parte oggetto di sanatoria si riflette sulla richiesta di verifica dell’esistenza delle cd. tolleranze costruttive.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Poteri di replica in sede processuale

26 Lug 2024
26 Luglio 2024

Il TAR Veneto rileva che la memoria di replica ben può costituire l’unico atto difensivo della parte; essa trova infatti la sua unica fonte nella facoltà della sua controparte di depositare la memoria difensiva conclusionale nel termine di 30 giorni liberi prima dell’udienza.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Interruzione del processo

26 Lug 2024
26 Luglio 2024

Il TAR Veneto ribadisce che la morte della parte costituita non determina necessariamente ed automaticamente l’interruzione del processo, essendo necessaria la dichiarazione del difensore in udienza o notificata alle parti, quali forme tassative di espressione della volontà interruttiva. Non sembra essere sufficiente, a tal proposito, la dichiarazione proveniente da controparte (nel caso di specie, era stato il Comune a dare atto del decesso).

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Mancanza di interesse alla richiesta di risarcimento

26 Lug 2024
26 Luglio 2024

Il TAR Veneto ha dichiarato che l’assenza di voluntas aedificandi del privato, desunta dalla mancata edificazione anche di volumetrie inferiori, inficia la successiva richiesta di risarcimento del danno derivante proprio dalla riduzione delle volumetrie edificabili. Inoltre, costituiscono prova del mancato interesse del privato al risarcimento anche la perenzione di un ricorso (che già prevedeva un’originaria richiesta di risarcimento danni) e la mancata impugnazione dello strumento urbanistico.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Incostituzionale la legge sarda che qualificava come attività edilizia libera l’installazione di pergole bioclimatiche

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una legge sarda che inseriva nell’elenco delle opere consentite in Sardegna senza titolo abilitativo e senza previa comunicazione gli interventi finalizzati al posizionamento di pergole bioclimatiche.

La pergola bioclimatica è una struttura di nuova generazione che, nel linguaggio edile e delle prime pronunce dei giudici amministrativi che se ne sono occupati, si contraddistingue per la dotazione di una copertura a lamelle sì orientabili, ma non retraibili.

In difetto di una protezione completamente retrattile, l’opera è da assimilare a una tettoia, in quanto genera uno stabile spazio chiuso e richiede un apposito titolo edilizio.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Incostituzionale la legge sarda che permetteva di applicare gli incentivi volumetrici anche agli immobili condonati

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una legge sarda che consentiva di applicare determinati incentivi volumetrici anche ad unità immobiliari difformi da quanto assentito con regolare titolo abilitativo, a condizione che per le difformità fossero conclusi positivamente i procedimenti di condono.

La Consulta ha affermato che l’immobile oggetto di condono non può giovarsi delle normative che riconoscono vantaggi edilizi che esorbitino dagli interventi di manutenzione, ordinaria o straordinaria, e di ristrutturazione finalizzati alla tutela dell’integrità della costruzione e alla conservazione della sua funzionalità.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Incostituzionale la legge sarda che permetteva di superare gli indici volumetrici, fissati dai Comuni e dalla Regione, negli interventi di riutilizzo dei sottotetti

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una legge sarda che, nel disciplinare il riutilizzo dei sottotetti, prevedeva che gli interventi di “riuso” e quelli di “recupero” (rispettivamente, senza e con incremento della sagoma esterna dell’immobile) potessero creare nuovo volume urbanistico anche mediante il superamento degli indici volumetrici previsti dalle vigenti disposizioni comunali e regionali.

Tale norma, pur nell’apprezzabile finalità di ridurre il consumo di suolo, disattende la densità prevista dagli strumenti urbanistici in termini stabili, assentendo in via generale gli interventi di riutilizzo con riguardo ad un novero particolarmente ampio di spazi e volumi, vulnerando così, per entrambi i versi, l’interesse all’ordinato sviluppo edilizio presidiato dagli standard e dal principio di pianificazione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’apertura di un cd. home restaurant in dimore private è soggetta a SCIA

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

Il Tribunale di Pisa (quale giudice di appello rispetto ad una sentenza del Giudice di pace di San Miniato) ha affermato la necessità di una SCIA per chi svolge dietro corrispettivo l’attività di somministrazione di alimenti e bevande in privata dimora, cd home restaurant.

Il Giudice ha riconosciuto un rapporto di genere-specie tra, rispettivamente, la ristorazione e l’home restaurant: sebbene quest’ultima presenti difformità quantitative (offerta saltuaria, rivolta a un minor numero di persone), i profili che la caratterizzano (offerta al pubblico, pagamento di un corrispettivo, ecc.) sono tipici dell’attività di somministrazione e, quindi, sono idonei a consentirne l’assimilazione dal punto di vista normativo.

Anche il Consiglio di Stato si è recentemente pronunciato sul tema (cfr. sent. n. 2437/2023), affermando che l’attività di home restaurant – nel caso di specie, la gestione di un luogo di ristoro e somministrazione di alimenti all’interno di un immobile privato e svolto nell’interesse dei soci di un’azienda agricola e di ulteriori clienti occasionali – rientra a pieno titolo nel concetto di somministrazione di alimenti e bevande di cui all’art. 1 l. 287/1991.

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