Author Archive for: SanVittore

In caso di rinuncia al PdC, devono essere restituite anche le maggiorazioni degli oneri per tardivo pagamento?

18 Mar 2024
18 Marzo 2024

Il TAR Veneto ha affermato che le maggiorazioni previste dall’art. 42 d.P.R. 380/2001 non possiedono natura sanzionatoria, assumendo la funzione (risarcitoria) di penale finalizzata a compensare il pregiudizio economico conseguente al ritardato versamento del dovuto. Poiché l’ordinamento prevede che, laddove il titolo edilizio non venga utilizzato, il contributo vada restituito in quanto rimasto privo di causa, in tale eventualità devono essere restituite anche le suddette maggiorazioni, suscettibili di applicazione solo quando gli oneri siano ancora dovuti e non nel caso in cui, venuto meno il titolo edilizio, anche l’obbligo di versamento risulti caducato con effetti ex tunc.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La rideterminazione del contributo di costruzione

18 Mar 2024
18 Marzo 2024

Il TAR Veneto si è allineato all’Adunanza Plenaria, che ha qualificato l’atto di imposizione e di liquidazione del contributo di costruzione alla stregua di un mero atto ricognitivo e contabile, disconoscendone la natura autoritativa nonché negando la possibilità di considerarlo l’esplicazione di una potestà pubblicistica.

Ne consegue il potere del Comune di modificare le sue determinazioni quantitative, seppure con il limite della prescrizione decennale relativa al diritto, che trascende quello più tipicamente pubblicistico connesso all’autotutela.

La tutela dell’affidamento è invocabile dal privato solo quando la conoscibilità e la verificabilità non possano essere pretesi dalla parte che agisce con ordinaria diligenza.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La prescrizione del contributo di costruzione

18 Mar 2024
18 Marzo 2024

Il TAR Veneto, in una fattispecie di ritardato pagamento del contributo di costruzione, ha affermato che la durata della prescrizione degli oneri urbanistici è di cinque anni ai sensi dell’art. 28 l. 689/1981 e decorre dal giorno in cui è stata commessa la violazione.

Il dies a quo dev’essere collocato sessanta giorni dopo l’ultimazione della costruzione (cfr. art. 16, co. 3 d.P.R. 380/2001).

Il Comune può interrompere la prescrizione delle somme dovute a titolo di oneri di urbanizzazione, con atto che contenga l’esplicitazione di una precisa pretesa e l’intimazione o la richiesta di adempimento, idonea a manifestare l’inequivocabile volontà del titolare del credito di far valere il proprio diritto nei confronti del soggetto obbligato con l’effetto sostanziale di costituirlo in mora, senza che sia necessario l’uso di formule solenni o l’osservanza di particolari adempimenti.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Opere a scomputo: si guarda al preventivo o ai costi reali?

18 Mar 2024
18 Marzo 2024

Il TAR Veneto ha dichiarato illegittimo l’operato di un Comune che, nel rideterminare gli oneri di urbanizzazione primaria, ha ritenuto di non dover prendere in esame, ai fini dello scomputo, l’effettivo ammontare delle opere di urbanizzazione eseguite, ma di considerare unicamente l’importo preventivato, sebbene quelle opere siano state accettate dal Comune e collaudate.

Nel caso di specie, è vero che la convenzione di lottizzazione prevedeva “lo scomputo dell’importo degli oneri di urbanizzazione primaria fino all’ammontare del preventivo di spesa per l’esecuzione delle opere stesse”, tuttavia il maggior costo sostenuto per le opere di urbanizzazione non era conseguenza della modifica dei prezzi unitari contenuti nel computo metrico, a suo tempo approvato, e neppure della scelta del privato di realizzare opere diverse da quelle previste, bensì da precise richieste di modifica avanzate dal Comune e accettate dal privato.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Legittimazione alla richiesta di titolo edilizio e normativa civilistica sulla titolarità dell’immobile

18 Mar 2024
18 Marzo 2024

Il TAR Veneto ha invitato a non confondere due diversi controlli connessi ad un’istanza di permesso di costruire: a) da un lato, la verifica della sussistenza della legittimazione a richiedere il titolo edilizio; b) dall’altro, la verifica del rispetto della normativa civilistica lato sensu inerente al bene oggetto della richiesta e a quanto si intende realizzare sullo stesso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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InvaliditĂ  viziante e invaliditĂ  caducante

16 Mar 2024
16 Marzo 2024

Nel caso di specie, il privato impugnava due pareri con cui la Soprintendenza esprimeva il proprio favore ex art. 21 d.lgs. 42/2004 verso il suo progetto, nella parte in cui a suo dire contenevano prescrizioni pregiudizievoli.

Entrambe le prescrizioni erano recepite dall’autorizzazione paesaggistica, la quale vedeva un passaggio in conferenza di servizi e l’acquisizione dei pareri condizionati della polizia municipale e della mobilità acquea, del parere vincolante della Soprintendenza di Venezia e Laguna, del parere della Commissione Edilizia.

Il privato non impugnava in parte qua quest’ultimo atto.

Il TAR Veneto ha dichiarato il ricorso originario improcedibile, perché anche laddove fosse accoglibile, avrebbe accertato dei vizi di illegittimità viziante, ma non caducante dei due pareri, non idonei a travolgere le prescrizioni di cui alla successiva autorizzazione paesaggistica. Quest’ultima infatti costituiva un’ineluttabile derivazione dei due pareri.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Atti programmatici dell’Amministrazione

16 Mar 2024
16 Marzo 2024

Il TAR Veneto ricorda che l’adozione di un mero atto programmatico da parte della P.A., che dia mandato al Sindaco di stipulare un accordo con il ricorrente che preveda la demolizione di alcuni manufatti, non è sufficiente per la dichiarazione di improcedibilità del ricorso.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Ordine di demolizione e legittimo affidamento

15 Mar 2024
15 Marzo 2024

Il T.A.R. ricorda che, in materia di repressione degli abusi edilizi, non vi è spazio per il legittimo affidamento del privato (per esempio perchè l'abuso risale a tanti anni prima), trattandosi di un’opera contra legem e contra ius.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Non si dĂ  affidamento alla conservazione di un abuso edilizio

15 Mar 2024
15 Marzo 2024

Il TAR Veneto ha ricordato che non può ammettersi l’esistenza di alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva, che il tempo non può in alcun modo legittimare: di conseguenza non occorre motivare alcun interesse pubblico per ordinarne la demolizione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Non vi è alcun legittimo affidamento al mantenimento di un abuso edilizio neanche se il Comune ha ordinato la demolizione 20 anni fa e poi è rimasto inerte

15 Mar 2024
15 Marzo 2024

Nel caso di specie, il privato riceveva nel 1996 un’ordinanza di demolizione; la sua impugnazione era rigettata con sentenza passata in giudicato; il Comune non si attivava mai per demolire l’abuso. Fiducioso, il privato chiedeva nel 2013 un PdC, ma il Comune lo rigettava a causa dell’abusività dell’immobile.

Il TAR Veneto ha rigettato la tesi del privato, secondo cui il carattere abusivo sarebbe in un certo qual modo venuto meno in ragione del tempo trascorso dall’adozione del provvedimento di demolizione del 1996 e del legittimo affidamento circa l’insussistenza di un reale interesse pubblico al ripristino dei luoghi.

Post di Alberto Antico – avvocato

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