Il disegno di legge di riforma costituzionale Meloni – Casellati
L'avvocato Alberto Antico, che sentitamente ringraziamo, ha predisposto una nota sulla riforma costituzionale proposta dal Governo
L'avvocato Alberto Antico, che sentitamente ringraziamo, ha predisposto una nota sulla riforma costituzionale proposta dal Governo
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, nell’esprimere un parere consultivo, ha affermato che l’art. 15, co. 2, IV periodo d.P.R. 380/2001, introdotto dall’art. 7-bis, co. 1 d.l. 50/2022, come convertito dalla l. 91/2022, fissa in tre anni, decorrenti dal rilascio del titolo abilitativo, il termine per l’inizio dei lavori per la costruzione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, soggetti al rilascio dell’autorizzazione unica prevista dall’art. 12, co. 3 d.lgs. 387/2003.
Inoltre, la proroga prevista dall’art. 10-septies d.l. 21/2022, come convertito dalla l. 51/2022, in considerazione delle circostanze che ne hanno determinato la previsione («le difficoltà di approvvigionamento dei materiali nonché dagli incrementi eccezionali dei loro prezzi»), è riferibile, previa comunicazione dell’interessato che intenda avvalersene, anche al settore delle costruzioni di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Post di Alberto Antico – avvocato
Il Tribunale di Padova ha stabilito che solo il contributo di costruzione commisurato al costo di costruzione costituisce un credito privilegiato ex art. 2752 c.c., trattandosi di un’entra para-tributaria; al contrario, gli oneri di urbanizzazione sono dei corrispettivi di natura pubblicistica commisurati alla necessità di urbanizzare l’area e, quindi, presentano una natura giuridica differente. Per la stessa ragione, dato che i crediti privilegiati non possono essere oggetto di interpretazione analogiche e/o estensive, si può ipotizzare che anche l’obbligo di cedere aree a standard non è garantito da tale privilegio.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il Consiglio di Stato afferma che il Comune, in alcuni casi e per ragione di economia procedimentale, può applicare la cd. fiscalizzazione dell’abuso, ex art. 34 del d.P.R. n. 380/2001, anche a prescindere dall’ordinanza di demolizione. In tal caso, però, il Comune deve adeguatamente motivare perché, de facto, sia impossibile ottenere la rimessione in pristino e, quindi, giustificare perché sarebbe impossibile dare esecuzione all’ordinanza.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto ha evidenziato che l’art. 11 del d.P.R. n. 327/2001 (T.U. Espropriazioni) ammette la comunicazione di avvio del procedimento espropriativo sia individuale sia collettiva se vi sono molti soggetti espropriandi nello stesso Comune: qualora così fosse, il Giudice ha ritenuto la pubblicazione del Piano Particolareggiato sull’albo pretorio comunale un mezzo adeguato di pubblicità , che risponde ai principii di buon andamento dell’Amministrazione.
Peraltro, nel caso di specie si trattava di vizio assolutamente formale, non avendo il ricorrente indicato l’incidenza concreta della sua mancata partecipazione al procedimento di esproprio.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Il TAR Veneto ha ritenuto illegittima la motivazione di un diniego di sanatoria di una ciminiera fondata su un giudizio estetico non basato su una norma pianificatoria che definisse le caratteristiche dell’area (e che di per sé non si dilungava nell’elencarle).
Post di Alessandra Piola – avvocato
Il T.A.R. si sofferma sui poteri di controllo dei Comuni in materia di dichiarazioni sostitutive ex art. 74 del d.P.R. n. 445/2000 e sulle conseguenti derivanti da un’attestazione mendace.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. si sofferma sulla motivazione e suoi presupposti che devono sorreggere la reiterazione dei vincoli espropriativi.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto ha dichiarato che il decreto di esproprio non è un atto recettizio, dovendosi quindi verificare solo che la sua adozione sia stata compiuta nei termini di legge, e non invece la sua notifica. La sua comunicazione è dunque solamente funzionale alla decorrenza dei termini per l’impugnazione.
Il fatto poi che l’atto sia stato impugnato dimostra l’oggettiva idoneità della notifica al raggiungimento dello scopo, con quindi impossibilità di dichiararne la nullità .
Post di Alessandra Piola – avvocato
Il TAR Veneto ha affermato che la notifica del provvedimento di esproprio proveniente da un privato che ha consolidati e provati rapporti con l’Amministrazione (nel caso di specie, un’impresa costruttrice di strade e l’ANAS) non è nulla, agendo per conto della P.A. stessa.
In ogni caso, trattasi di mera irregolarità , in quanto la notifica del decreto di esproprio è funzionale solo alla decorrenza dei termini per l’opposizione alla stima dell’indennità proposta, e nel caso di specie lo scopo era stato raggiunto.
Post di Alessandra Piola – avvocato
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