Tardiva inibitoria di una SCIA edilizia: quali tutele per chi la ha presentata?
Il TAR del Lazio, Sede di Roma ha affermato che il provvedimento di inibitoria di una SCIA ordinaria emanato dal Comune dopo il termine di 30 giorni, entro quello di 12 mesi, ma senza motivare la sussistenza dei requisiti ex art. 21-nonies l. 241/1990, deve essere considerato inefficace ai sensi del precedente art. 2, co. 8-bis. Tale provvedimento tardivo ab origine è privo di effetti e sottratto all’onere di tempestiva impugnazione.
Colui che ha presentato la SCIA ordinaria può avanzare un’azione di (mero) accertamento volta a far valere in giudizio l’inefficacia: l’azione appartiene alla giurisdizione esclusiva del G.A. ex art. 133, co. 1, lett. a, n. 3 c.p.a.
Qualora il Comune abbia emanato ulteriori provvedimenti sfavorevoli a seguito della tardiva inibitoria della SCIA (nel caso di specie, un’ordinanza di rimessione in pristino), essi devono invece essere ritualmente impugnati a mezzo di una tempestiva azione di annullamento.
Post di Dario Meneguzzo – avvocato
Questo contenuto è accessibile solo agli abbonati. Se sei abbonato, procedi con il login. Se vuoi abbonarti, clicca su "Come registrarsi" sulla colonna azzurra a destra

Leave a Reply
Want to join the discussion?Feel free to contribute!