La facoltà, concessa dal PRG, di delocalizzare le abitazioni site in area a rischio idrogeologico elevato, in deroga allo strumento urbanistico
Il TAR Salerno ha affermato che, qualora il PRG consenta la delocalizzazione degli edifici residenziali siti in zone classificate a rischio idrogeologico elevato, mediante demolizione e ricostruzione nelle aree residenziali, in deroga alle restanti norme dello strumento urbanistico, tale deroga non può intendersi come assoluta, incontrando il limite intrinseco del rispetto delle zone residenziali sature – nel caso di specie, individuate come equipollenti alle zone A – il cui concetto fotografa un dato di stock, di quantità, che impedisce che ulteriori vani, oltre quelli già esistenti, abbiano destinazione residenziale creando un maggiore carico urbanistico, qualunque sia la causa di tale ampliamento.
L’opposta interpretazione – secondo cui la menzionata facoltà derogherebbe anche alle norme del PRG che attribuiscono una destinazione assimilabile a zona A – si pone in collisione con il d.m. 1444/1968, consentendo la realizzazione di insediamenti contrastanti con le previsioni nazionali, particolarmente stringenti per le zone già edificate e storicamente rilevanti, quali sono, per l’appunto, le zone A ed equiparate.
Post di Alberto Antico – avvocato
Questo contenuto è accessibile solo agli abbonati. Se sei abbonato, procedi con il login. Se vuoi abbonarti, clicca su "Come registrarsi" sulla colonna azzurra a destra

Leave a Reply
Want to join the discussion?Feel free to contribute!