Vicinitas ed interesse ad agire su questioni di abusi edilizi
Il T.A.R. ricorda che la cd. vicinitas non è sufficiente per radicare l’interesse ad agire.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
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dice pure questo il TAR:
Il TAR Veneto ricorda che, nel caso di impugnazione di strumenti urbanistici che non riguardano direttamente la proprietà del privato, la vicinitas non è di per sé sola sufficiente a supportare l’interesse a ricorrere: il soggetto deve anche portare la prova di un pregiudizio concreto e specifico derivante dalla pianificazione, che sia diverso dalla presunta lesione del generale interesse a un ordinato assetto del territorio.
Il TAR Veneto ricorda che non essere confinante con il fondo oggetto dell’intervento edilizio non esclude, di per sé, l’esistenza in capo al privato del requisito della vicinitas necessario per la sussistenza dell’interesse a ricorrere.
Tale requisito, infatti, include in sé tutte le ipotesi in cui sussista uno stabile collegamento territoriale tale per cui al privato derivi un pregiudizio dall’intervento progettato; tale stabile collegamento, peraltro, va sempre rapportato al tipo di intervento concretamente da realizzarsi.
La vicinitas basta a fondare l’interesse al ricorso?
Sullavexata quaestioè intervenuta una nuova sentenza del TAR Veneto che ha risposto di no: il confinante non può in quanto tale impugnare i titoli edilizi ottenuti dal vicino, bensì deve dimostrare una lesione della propria sfera giuridica idonea a differenziare la propria posizione da chi agisca per il mero ripristino della legalità .
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