Il T.A.R. Milano ricorda che le obbligazioni afferenti al contributo di costruzione sono propter rem, ovvero fanno capo al soggetto titolare del titolo edilizio e, pertanto, si trasferiscono anche al successivo acquirente di un’area da edificare.
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Segnalo che sulla G.U. n. 61 del 14/03/2017 è pubblicata la DELIBERA 15 febbraio 2017 dell'AUTORITA' NAZIONALE ANTICORRUZIONE recante: Linee guida n. 7, di attuazione del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recanti: «Linee guida per l'iscrizione nell'Elenco delle amministrazioni aggiudicartici e degli enti aggiudicatori che operano mediante affidamenti diretti nei confronti di proprie società' in house previsto dall'art. 192 del decreto legislativo 50/2016».
geom. Marco Merlo - funzionario comunale
E’ quanto ha statuito il TAR Marche in riferimento alle procedure di affidamento con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Post di Gianmartino Fontana - avvocato Read more →
La Corte di Cassazione ha statuito che il cliente non può eccepire al legale la prescrizione presuntiva contestandone contestualmente l’entità della parcella.
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Il T.A.R, ricorda il rapporto che intercorre tra la pianificazione urbanistica e l’affidamento del privato ingenerato dalle scelte urbanistiche pregresse.
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Il T.A.R. Trento ricorda i presupposti che devono sussistere affinché in sede di ricorso avverso il silenzio serbato dalla Pubblica Amministrazione il giudice possa estendere il suo sindacato fino a esaminare la fondatezza nel merito dell'istanza a cui la P.A. non ha dato risposta.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Bolzano ricorda che per le controversie attratte dalla sua giurisdizione non si può proporre Ricorso Straordinario. Nella sentenza il Collegio si sofferma sulle ragioni socio-giuridiche della scelta normativa sottesa all’art. 7 del DPR n. 426/1986 e rigetta altresì l’eccezione di illegittimità costituzionale sollevata.
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Il T.A.R. Milano, dopo aver ricordato che il calcolo del contributo di costruzione deve essere applicato dal Comune in base alle tabelle e che, perciò, è un giudizio privo di discrezionalità, stabilisce che se il titolo edilizio decade, viene rinunciato dal privato, ovvero se l’opera viene completata solo in parte, la Pubblica Amministrazione ha l’obbligo di restituire (tutto o parte di) quanto indebitamente versato.
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Il TAR Veneto, dopo avere ricordato che l’onere di provare la preesistenza rispetto ad una data di riferimento incombe esclusivamente all’interessato, esamina la rilevanza a tale fine delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio.
Per quanto riguarda le aerofotogrammetrie, il TAR afferma che i rilievi aerei sono ormai entrati a pieno titolo nella formale documentazione tecnica regionale, cui si appoggiano le amministrazioni per perseguire l’abusivismo, e le Agenzie del Territorio per contrastare l’evasione, anche se essi possono facilmente indurre in errore nel far ritenere esistente un edificio che non c’è, mentre è quasi impossibile il contrario.
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L'articolo 2 del regolamento regionale veneto n° 1 del 2013, avente ad oggetto "Indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale", stabilisce che al di fuori dei centri urbani la localizzazione delle nuove aree per l'insediamento di medie strutture oltre i metri quadrati 1500 e delle grandi strutture è consentita qualora non vi siano aree disponibili all'interno del centro storico o del centro urbano.
Il TAR Veneto precisa che il citato regolamento regionale, al fine della valutazione della sussistenza dell'area all'interno del centro urbano, fa riferimento alla disponibilità dell'area sulla base della destinazione urbanistica e non alla disponibilità del proprietario ad attuare l'intervento. Quindi, se il proprietario dell'area con la destinazione commerciale non vuole usarla, gli altri soggetti interessati non possono chiedere altre aree per insediare strutture di vendita.
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