Unicità dell’opera d’arte: il caso del vetro di Murano
Il TAR Veneto, dopo aver ricordato che per valutare il possibile interesse culturale di un bene mobile bisogna valutarne la caratteristica dell’“unicità” dell’opera, evidenzia che anche pezzi nati per il mercato dei souvenirs in vetro di Murano possono assurgere alla qualifica di “opera d’arte”.
Chiarito che l’opera vetraria di Murano, per sua natura, non potrebbe essere considerata strettamente seriale (in quanto realizzata a mano), il Giudice rileva che la produzione di più esemplari di un medesimo modello in ogni caso di per sé non esclude che taluno dei pezzi realizzati, per particolare fattura, tecnica esecutiva, materiali o particolari realizzativi, possa rivelarsi, per rarità ed originalità, meritevole di tutela per l’integrità del patrimonio culturale nazionale. Tale valutazione, evidentemente, deve essere effettuata caso per caso e pezzo per pezzo.
Post di Alessandra Piola – avvocato
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