Il silenzio-assenso può formarsi anche in caso di mancato rispetto della normativa vigente

22 Mag 2025
22 Maggio 2025

Il Consiglio di Stato ha annullato alcuni dinieghi di cd. terzo condono, emessi a distanza di anni nei confronti di alcuni box per assenza di destinazione residenziale, in quanto ha ritenuto medio tempore formatosi il silenzio-assenso. Esso si forma e produce effetti anche in caso di istanza non conforme alla disciplina sostanziale e l’impostazione di “convertire” i requisiti di validità della fattispecie silenziosa in altrettanti elementi costitutivi necessari al suo perfezionamento vanificherebbe in radice le finalità di semplificazione dell’istituto: nessun vantaggio, infatti, avrebbe l’operatore se la P.A. potesse, senza oneri e vincoli procedimentali, in qualunque tempo disconoscere gli effetti della domanda.

L’obiettivo di semplificazione perseguito dal legislatore con l’istituto del silenzio-assenso, cioè rendere più spediti i rapporti tra P.A. e cittadini, senza sottrarre l’attività al controllo della P.A. stessa - viene realizzato stabilendo che il potere (primario) di provvedere viene meno con il decorso del termine procedimentale, residuando successivamente la sola possibilità di intervenire in autotutela sull’assetto di interessi formatosi per silentium.

Si segnala che la giurisprudenza non è (ancora?) pacifica sul punto.

Post di Alberto Antico – avvocato

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1 reply
  1. Anonimo says:

    SAREBBE UTILE CITARE COSA DICE IL PUNTO 8.3 DELLA SENTENZA:
    8.3 Reputare, invece, che la fattispecie sia produttiva di effetti soltanto ove corrispondente alla disciplina sostanziale significherebbe sottrarre i titoli così formatisi alla disciplina della annullabilità: tale trattamento differenziato, per altro, neppure discenderebbe da una scelta legislativa oggettiva, aprioristicamente legata al tipo di materia o di procedimento, bensì opererebbe (in modo del tutto eventuale) in dipendenza del comportamento attivo o inerte della p.a.

    E poi resta da capire se tali principi possano scontrarsi con la disposizione generale contenuta nelle norme di condono edilizio, cioè sull’annullabilità della concessione in sanatoria ottenuta in maniera dolosamente infedele.

    La semplificazione amministrativa deve operare entro i limiti della legalità sostanziale. Consentire la formazione del silenzio-assenso anche in presenza di istanze illegittime o carenti di requisiti sostanziali mina la fiducia nel sistema e crea un corto circuito tra efficienza e legalità. L’esigenza di certezza per il privato non può sacrificare il rispetto della normativa sostanziale vigente.

    Rispondi

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