Ordinanza di demolizione impugnata al TSAP (con ricorso rigettato) dal titolare dell’area: il responsabile dell’abuso può fare opposizione di terzo?
Nel caso di specie, il responsabile di un abuso edilizio in fascia di rispetto idraulica promuoveva un’opposizione di terzo avverso la sentenza del Tribunale superiore delle acque pubbliche (TSAP) che rigettava l’impugnativa proposta dal proprietario dell’area.
Il TSAP ha affermato che all’opposizione di terzo proposta avverso le proprie sentenze, in sede di legittimità amministrativa nelle materie di cui all’art. 143 r.d. 1775/1933, sono applicabili, in forza del rinvio mobile contenuto nel successivo art. 208, le disposizioni (oggi) del codice del processo amministrativo (artt. 108 e 109) e, nei limiti della compatibilità, le norme del codice di procedura civile (artt. 404-406), in forza del rinvio esterno contenuto nell’art. 39 c.p.a., con riguardo ai presupposti soggettivi di legittimazione, alle condizioni di ammissibilità e ai termini perentori di proposizione.
L’opposizione di terzo ordinaria ex art. 108, co. 1 c.p.a. non può essere proposta né da colui che aveva l’onere di immediata impugnazione, in quanto direttamente leso dall’atto amministrativo, né dal cointeressato che, come tale, non ha la qualità di litisconsorte necessario né dall’avente causa o successore a titolo particolare di una delle parti del precedente giudizio che, a causa dei limiti soggettivi e dell’estensione soggettiva del giudicato, non può considerarsi estraneo allo stesso (salvo il caso dell’opposizione di terzo revocatoria di cui all’art. 404, co. 2 c.p.c. e all’art. 108, co. 2 c.p.a.).
L’ordinanza di demolizione di un manufatto edilizio abusivo, avente natura di sanzione reale, può essere legittimamente rivolta non solo al responsabile materiale dell’abuso, ma anche al proprietario o al detentore del bene, ancorché estranei alla sua realizzazione, qualora ne mantengano l’illecita permanenza sul suolo; tale potere sanzionatorio, fondato sull’obiettivo ripristino dell’ordine urbanistico violato, prescinde dall’accertamento della responsabilità soggettiva, operando in via ambulatoria nei confronti di chiunque abbia titolo o disponibilità sul bene abusivo.
Post di Alberto Antico – avvocato
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