Quando si forma un atto implicito?
Il T.A.R. ricorda i presupposti che devono ricorrere affinché si possa formare un atto implicito.
Il T.A.R. ricorda i presupposti che devono ricorrere affinché si possa formare un atto implicito.
Il T.A.R. Milano chiarisce che la stazione appaltante, seppur abbia un forte potere discrezionale nel valutare la gravità delle condanne penali che incidono sulla moralità professionale dell’offerente, ha comunque un preciso obbligo di valutare e di considerare l’incidenza dei reati commessi dal legale rappresentante. Se omette tale valutazione, infatti, l’ente pubblico viola l’art. 38 del Codice Appalti. Read more →
Il T.A.R. Veneto chiarisce la portata dell’art. 38, c. 1, lett. f) del Codice Appalti secondo cui: “1. Sono esclusi dalla partecipazione alle procedure di affidamento delle concessioni e degli appalti di lavori, forniture e servizi, né possono essere affidatari di subappalti, e non possono stipulare i relativi contratti i soggetti:” (...) “f) che, secondo motivata valutazione della stazione appaltante, hanno commesso grave negligenza o malafede nell'esecuzione delle prestazioni affidate dalla stazione appaltante che bandisce la gara; o che hanno commesso un errore grave nell'esercizio della loro attività professionale, accertato con qualsiasi mezzo di prova da parte della stazione appaltante”.
Il T.A.R. chiarisce la portata dell’art. 38, c. 1 del D.P.R. n. 380/2001 secondo cui: “In caso di annullamento del permesso, qualora non sia possibile, in base a motivata valutazione, la rimozione dei vizi delle procedure amministrative o la restituzione in pristino, il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale applica una sanzione pecuniaria pari al valore venale delle opere o loro parti abusivamente eseguite, valutato dall'agenzia del territorio, anche sulla base di accordi stipulati tra quest'ultima e l'amministrazione comunale. La valutazione dell'agenzia è notificata all’interessato dal dirigente o dal responsabile dell’ufficio e diviene definitiva decorsi i termini di impugnativa”. Il Collegio afferma che l’annullamento giurisdizionale di un titolo edilizio illegittimo, non comporta automaticamente l’obbligo per la P.A. di disporre la demolizione dell’opera abusiva. L’ente, al contrario, valutando le peculiarità de caso concreto egli interessi in gioco, può disporre l’applicazione della sanzione pecuniaria prevista dal suddetto articolo.
Il T.A.R. si occupa dei requisiti richiesti per poter affidare il servizio di trasporto scolastico ad un soggetto non dipendente dell’ente comunale. Il Collegio ricorda il coacervo di disposizioni che regolano la materia de qua per giungere poi ad affermare la necessità del requisito dell’idoneità professionale.
Il T.A.R. si occupa della legittimazione dei consiglieri comunali dissenzienti ad impugnare le delibere dell’organo di cui fanno parte, chiarendo che tale legittimazione esiste solamente nei casi in cui vi è una violazione dei diritti/prerogative connessi all’ufficio pubblico ricoperto.
Il T.A.R. si occupa delle motivazioni che devono supportare le varianti ai piani urbanistici. Dopo aver affermato che le varianti specifiche richiedono una motivazione più rigorosa rispetto a quelle generali, stabilisce che, in ogni caso, l’Amministrazione deve dare atto delle ragioni di pubblico interesse sopravvenute.
Il TAR Veneto, decidendo un ricorso relativo a una vicenda che ha visto susseguirsi una serie di varianti a un piano di recupero e ai collegati titoli edilizi, spiega a quale momento occorrer fare riferimento per calcolare gli oneri e le monetizzazioni: nel caso in esame tabelle e criteri di monetizzazione erano cambiati nel corso degli anni e, per alcune porzione, con una successiva variante si era tornati alla situazione iniziale. Read more →
Il TAR Veneto precisa che la superficie utile di calpestio comprende tutti i piani praticabili ed utilizzabili, ancorchè non abitabili, ivi compresi quelli del piano sottotetto. Read more →
Il T.A.R. Bolzano ricorda da quando si forma la piena conoscenza del titolo abilitativo del terzo ai fini del decorso del termine per l’impugnativa: di regola da quando il vicino-confinante può individuare gli elementi essenziali della erigenda costruzione, salvo che abbia già conosciuto in precedenza il progetto dell’opera. Read more →
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