Author Archive for: SanVittore

Illegittima l’ordinanza di demolizione di un immobile abusivamente occupato da terzi, emanata nei confronti del proprietario incolpevole che abbia esperito tutti i rimedi civili, penali e amministrativi per lo sgombero

03 Feb 2025
3 Febbraio 2025

Il TAR Napoli ha affermato che l’ordinanza di demolizione può legittimamente essere emanata nei confronti del proprietario dell’immobile anche qualora lo stesso non sia responsabile della realizzazione dell’abuso, in quanto gli abusi edilizi integrano illeciti permanenti sanzionati in via ripristinatoria. Tale principio trova il proprio fondamento nella circostanza che il proprietario conservi la materiale e giuridica disponibilità del bene ed abbia quindi poteri effettivi di intervento sullo stesso avvalendosi di tutti i mezzi concessi dall’ordinamento.

È illegittima l’ordinanza di demolizione adottata nei confronti del proprietario del suolo che dimostri di essersi attivato con tutti i mezzi che l’ordinamento appresta in sede civile, penale e amministrativa, per sgomberare l’area dagli occupanti responsabili delle costruzioni abusive, avendo quindi dimostrato la non eseguibilità del comportamento atteso. Difatti, la palese carenza della disponibilità materiale del bene da parte del proprietario, ben nota al Comune sin dal momento della adozione della diffida a demolire, rappresenta un elemento ostativo all’adozione dell’atto repressivo, in quanto difetta una condizione costituiva dell’ordine e cioè l’imposizione di un dovere esigibile da parte del destinatario del comando.

Il Comune ha l’obbligo, in caso di inottemperanza dei responsabili, di curare l’esecuzione dell’ordine di demolizione in via amministrativa, anche mediante lo sgombero dell’area, seppure la stessa possa risultare particolarmente complessa, atteso che il ripristino della legalità violata e la cura dell’ordinato sviluppo urbanistico del territorio non possono essere abdicati o subire una deminutio in presenza di fenomeni di illegalità di vaste proporzioni, pena la sconfitta dello Stato di diritto.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’ordinanza di sgombero, emanata a valle di un procedimento di repressione di abusi edilizi, è un atto vincolato

03 Feb 2025
3 Febbraio 2025

Il TAR Catania ha affermato che il provvedimento di sgombero, ponendosi quale atto terminale della serie di provvedimenti di repressione degli abusi edilizi, ha natura vincolata ed è, pertanto, soggetto alla disciplina di cui all’art. 21-octies, co. 2 l. 241/1990. Ove il privato si sia difeso nella fase di repressione dell’abuso edilizio, non vi sono dubbi sull’inutilità del suo apporto partecipativo nel procedimento di sgombero, apporto che non avrebbe potuto incidere in alcun modo sulla determinazione assunta dalla P.A., in quanto conseguenza logica indefettibile dell’intero iter repressivo degli abusi edilizi.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Conduttore e responsabile dell’abuso

03 Feb 2025
3 Febbraio 2025

Il T.A.R. afferma che anche il soggetto conduttore di un immobile può essere destinatario dell’ordine di demolizione, avendo egli la disponibilità giuridica (detenzione) e materiale del bene.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Impugnazione dell’atto di acquisizione gratuita al patrimonio comunale di un abuso edilizio

03 Feb 2025
3 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che l’impugnativa del provvedimento di acquisizione gratuita, non preceduta dalla tempestiva impugnazione dell’ordinanza di demolizione relativa ad opere abusive, comporta che non possano essere denunciati eventuali vizi di tale atto presupposto in sede di gravame avverso l’atto applicativo che lo richiami, bensì si possono far valere i soli vizi propri della misura acquisitiva.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Esproprio ed atti lesivi

01 Feb 2025
1 Febbraio 2025

Il T.A.R. afferma che gli atti propedeutici alla procedura espropriativa non devono essere impugnati laddove non siano direttamente lesivi. Nel caso di specie il Comune aveva decretato di accogliere la proposta cd. programmatoria formulata dal privato di voler addivenire alla cessione bonaria gratuita di un’area, senza però approvare alcun ulteriore atto deliberativo dal contenuto concreto.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Localizzazione di un’opera pubblica

01 Feb 2025
1 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che il merito della scelta relativa alla localizzazione di un’opera pubblica resta, in linea di massima, sottratto al sindacato del G.A., con le sole eccezioni della illogicità, del travisamento e della contraddittorietà, sebbene la P.A. sia tenuta a dare conto, nella relativa determinazione, dell’avvenuta valutazione e considerazione di tutti gli interessi coinvolti, e, segnatamente, di quelli sacrificati, sotto il profilo dell’adeguato apprezzamento delle posizioni interessate dall’ubicazione dell’opera.

Nelle decisioni di compatibilità ambientale, riguardanti gli aspetti di localizzazione di un’opera, non vengono ad emersione soltanto questioni specialistiche involgenti la discrezionalità tecnica, bensì anche valutazioni di opportunità che costituiscono espressione della discrezionalità amministrativa, sindacabile, anch’essa, esclusivamente per univoci e inconfutabili vizi logici o di completezza o correttezza dell’istruttoria.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Localizzazione di un’opera pubblica e osservazioni dei privati

01 Feb 2025
1 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che la P.A. non è tenuta a motivare specificatamente ciascun apporto inoltrato dagli interessati in ordine al tracciato ed alle caratteristiche di un’opera pubblica, essendo sufficiente una motivazione succinta anche non riferita a tutte le osservazioni, pertanto laddove le osservazioni presentate dai privati siano acquisite al procedimento e considerate dalla P.A. ai fini del processo decisionale, la mancata confutazione analitica dei singoli punti oggetto di contraddittorio non assume alcun rilievo invalidante.

Più nel dettaglio, nel procedimento avente ad oggetto l’espropriazione per pubblica utilità di aree non sussiste alcun dovere per la P.A. di analitica disamina motivata di ciascun apporto pervenuto dagli interessati in ordine al tracciato e alla caratteristiche di un’opera pubblica, essendo sufficiente la motivazione anche succinta e non riferita a tutte le controdeduzioni, sicché, laddove le osservazioni presentate dai privati siano acquisite al procedimento e tenute presenti dalla P.A. ai fini del processo decisionale, non può riconoscersi alcun rilievo invalidante alla mancanza di una confutazione analitica dei singoli punti oggetto del contraddittorio.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La revoca di cui all’art. 21-quinquies l. 241/1990

01 Feb 2025
1 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che la revoca per sopravvenuti motivi di pubblico interesse si sostanzia in un atto espresso che presuppone una valutazione discrezionale degli interessi pubblici coinvolti (nel caso di specie, da un rapporto di concessione di bene pubblico). A differenza del potere di annullamento d’ufficio, che postula l’illegittimità dell’atto rimosso d’ufficio, quello di revoca esige solo una valutazione di opportunità, seppur ancorata alle condizioni legittimanti dettagliate all’art. 21-quinquies l. 241/1990, intesa come ripensamento circa la convenienza di emanazione dell’atto originario. I presupposti del valido esercizio dello ius poenitendi consistono nella sopravvenienza di motivi di interesse pubblico, nel mutamento della situazione di fatto (imprevedibile al momento dell’adozione del provvedimento) e in una rinnovata (e diversa) valutazione dell’interesse pubblico originario.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Revoca di una concessione di bene pubblico e questioni di giurisdizione

01 Feb 2025
1 Febbraio 2025

Nel caso di specie, un Comune e una società stipulavano una convenzione per la costruzione e successiva gestione di un impianto sportivo ricreativo polifunzionale e per le attività connesse e/o collegate con durata della concessione fissata in 28 anni.

Una volta fallito il privato, il Comune revocava la concessione, in base ad una norma della convenzione, con estinzione del diritto di superficie costituito in favore della società.

Il Fallimento impugnava questo provvedimento, limitatamente alla parte in cui non prevede la corresponsione di un indennizzo ai sensi dell’art. 158 d.lgs. 163/2006.

Il TAR Veneto ha declinato la propria giurisdizione, in favore del G.O.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Riesame dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) per gli impianti di interesse strategico

31 Gen 2025
31 Gennaio 2025

Con il d.l. 30 gennaio 2025, n. 5 (pubblicato in G.U., Serie Generale n. 24 del 30.01.2025), entrato in vigore il 31.01.2025, sono state approvate misure urgenti per il riesame dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) per gli impianti di interesse strategico.

Il decreto è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-01-30&atto.codiceRedazionale=25G00013&elenco30giorni=false.

Post di Alberto Antico – avvocato

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