Retrocessione dei beni espropriati nelle aree destinate a cave
Il TAR Bari ha ritenuto legittimo il diniego di retrocessione per mancata utilizzazione di un’area espropriata per l’apertura di una cava di estrazione, poiché la finalità pubblica si soddisfa, e con essa si realizza anche l’uso, allorché l’area sia tenuta a disposizione per le attività estrattive o strumentali, senza necessità non solo di materiale trasformazione, ma di concreto uso, sicché la mancata utilizzazione dei beni non può fondare alcuna retrocessione.
La finalità perseguita dall’ablazione è quella di costituire, per il beneficiario dell’espropriazione, un patrimonio immobiliare da utilizzare per l’attività estrattiva, la cui entità non è in dettaglio predeterminabile e dipende da peculiari circostanze di carattere produttivo non prevedibili esattamente. Tale esigenza si soddisfa allorché l’area sia tenuta a disposizione per realizzare gli interventi necessari per l’attività estrattiva, senza necessità non solo di materiale trasformazione, ma di concreto uso. In altri termini, non è lo sfruttamento che soddisfa l’interesse pubblico e, dunque, concretizza l’uso, ma la sola disponibilità per la finalità estrattiva.
Post di Alberto Antico – avvocato
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