Come si devono interpretare gli atti di gara?
Il T.A.R. Veneto chiarisce come devono essere interpretati gli atti di gara, ovvero il bando, il disciplinare di gara e il capitolato speciale.
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La Corte Costituzionale ha ritenuto illegittime alcune disposizioni della legge di delegazione n. 124 del 2015, nota come "legge Madia". Â
La sentenza non travolge i decreti legislativi delegati emanati in attuazione della legge di delegazione.Â
Con la sentenza n. 251 del 2016, infatti la Corte Costituzionale ha dichiarato:
1) l’illegittimità costituzionale dell’art. 11, comma 1, lettere a), b), numero 2), c), numeri 1) e 2), e), f), g), h), i), l), m), n), o), p) e q), e comma 2, della legge 7 agosto 2015, n. 124 (Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche), nella parte in cui prevede che i decreti legislativi attuativi siano adottati previa acquisizione del parere reso in sede di Conferenza unificata, anziché previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni;
2) l’illegittimità costituzionale dell’art. 17, comma 1, lettere a), b), c), d), e), f), l), m), o), q), r), s) e t), della legge n. 124 del 2015, nella parte in cui, in combinato disposto con l’art. 16, commi 1 e 4, della medesima legge n. 124 del 2015, prevede che il Governo adotti i relativi decreti legislativi attuativi previo parere in sede di Conferenza unificata, anziché previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni;
3) l’illegittimità costituzionale dell’art. 18, lettere a), b), c), e), i), l) e m), numeri da 1) a 7), della legge n. 124 del 2015, nella parte in cui, in combinato disposto con l’art. 16, commi 1 e 4, della medesima legge n. 124 del 2015, prevede che il Governo adotti i relativi decreti legislativi attuativi previo parere, anziché previa intesa, in sede di Conferenza unificata;
4) l’illegittimità costituzionale dell’art. 19, lettere b), c), d), g), h), l), m), n), o), p), s), t) e u), della legge n. 124 del 2015, nella parte in cui, in combinato disposto con l’art. 16, commi 1 e 4, della medesima legge n. 124 del 2015, prevede che il Governo adotti i relativi decreti legislativi attuativi previo parere, anziché previa intesa, in sede di Conferenza unificata.
Nella sentenza si precisa quanto segue: "9.– Le pronunce di illegittimità costituzionale, contenute in questa decisione, sono circoscritte alle disposizioni di delegazione della legge n. 124 del 2015, oggetto del ricorso, e non si estendono alle relative disposizioni attuative. Nel caso di impugnazione di tali disposizioni, si dovrà accertare l’effettiva lesione delle competenze regionali, anche alla luce delle soluzioni correttive che il Governo riterrà di apprestare al fine di assicurare il rispetto del principio di leale collaborazione".
sentenza-Corte-Costituzionale-251-del-2016
Pubblichiamo anche la sintesi della sentenza, tratta dal sito della Corte Costituzionale
sintesi-della-sentenza-della-corte-costituzionale-n-251-del-2016
Il TAR Salerno si occupa dei rimedi utilizzabili dal privato in caso di illegittima occupazione di un'area da parte della P.A.
In primo luogo, il TAR precisa i concetti che possono rilevare in questa materia: "il limite della eccessiva onerosità è codificato, dal’art. 2058 c.c., in relazione alla tutela risarcitoria (in forma specifica) e non per quella restitutoria (che trova fondamento negli artt. 948 ss. ed è preordinata alla tutela reale della proprietà ) e, per altro verso, l’ulteriore limite di cui all’art. 2933 c.c. (relativo alla riduzione in pristino di quanto sia stato realizzato in violazione dell’obbligo di non fare) si riferisce solo alla ricorrenza di pregiudizi per l’intera economia nazionale e non a quello “localizzato” (in termini, da ultimo, Cass. sez. I, 23 agosto 2012, n. 14609).
In secondo luogo, il TAR afferma che il privato non può esercitare direttamente l'azione restitutoria, ma deve costringere la P.A. a rispondere sulla istanza di provvedere ai sensi dell'articolo 42 bis del D.P.R. 8 giugno 2001 n. 327.
In veritĂ noi non abbiamo trovato traccia nell'articolo 42 bis che il meccanismo funzioni come afferma il TAR Salerno, prevedendo tale articolo una possibilitĂ per la P.A. e non un obbligo per il privato di chiedere alla P.A. se vuole usufruirne.Â
Post di Dario Meneguzzo - avvocato Read more →
Segnaliamo sulla questione una sentenza del TAR Molise.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato Read more →
Il Consiglio di Stato ha ritenuto che la pubblica amministrazione, se pende un giudizio risarcitorio per la revoca dell’aggiudicazione, non può ripristinare l’aggiudicazione alla ditta (ricorrente) affermando che ciò comporti l’estinzione del giudizio risarcitorio.
Post di Gianmartino Fontana - avvocato Read more →
Il T.A.R. ricorda la normativa che regolamenta le c.d. rivendite speciali.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato Read more →
Il T.A.R. si sofferma sulla richiesta di risarcimento del danno avanzata verso la P.A. prima dell’entrata in vigore del c.p.a., chiarendo che, secondo la giurisprudenza maggioritaria, essa sarebbe soggetta al termine di prescrizione quinquennale decorrente dal passaggio in giudicato della sentenza di annullamento. Il privato, per di più, dovrebbe dimostrare tutti i presupposti della responsabilità extracontrattuale (condotta, colpa, nesso di causalità , evento dannoso).
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato Read more →
Segnalo che sulla Gazzetta Ufficiale n. 274 del 23/11/2016 è pubblicata la delibera del 26/10/2016 dell'AutoritĂ Nazionale Anti Corruzione recante: Â
 geom. Marco Merlo - funzionario comunale
Il TAR Salerno si adegua a quanto stabilito dal Consiglio di Stato, secondo il quale il silenzio assenso previsto dall’art. 13, commi 1 e 4, della legge n. 394 del 1991 non è stato implicitamente abrogato a seguito dell'entrata in vigore della legge n. 80 del 2005, che, nell'innovare l'art. 20 della legge n. 241 del 1990, ha escluso che l'istituto generale del silenzio-assenso possa trovare applicazione in materia di tutela ambientale e paesaggistica.
Di conseguenza è illegittimo il diniego emanato dopo la formazione del silenzio-assenso.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato Read more →
Il TAR Salerno si occupa di un caso nel quale, dopo che si era formato un silenzio-assenso, la Soprintendenza ha chiesto integrazioni e l'interessato le ha inviate e poi la la Soprintendenza ha respinto la domanda.
Il TAR ritiene che nella fattispecie non sia diventato inefficace il silenzio-assenso e che sia illegittimo il diniego, anche se l'interessato non ha contestato e impugnato la richiesta di integrazioni e, anzi, ha risposto.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato Read more →
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