Ordinanza di demolizione e diniego in sanatoria

12 Mag 2023
12 Maggio 2023

Il Consiglio di Stato ha affermato che, in base al principio di tipicità degli atti amministrativi, un’istanza di PdC o una SCIA possono avere ad oggetto solo lo svolgimento di attività edilizia futura.

È comunque escluso che il Comune debba emanare una nuova ordinanza di demolizione dopo che sia stata presentata una formale istanza di sanatoria ex art. 36 d.P.R. 380/2001 ed essa sia stata esitata negativamente.

Post di Daniele Iselle

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Opere eseguite prima di ottenere il titolo edilizio

12 Mag 2023
12 Maggio 2023

Il Consiglio di Stato ha affermato che la realizzazione di un intervento edilizio, prima del rilascio del titolo prescritto dalla legge, ne comporta irrimediabilmente l’abusività (quantomeno quella cd. formale), cui si può porre rimedio solo con una successiva sanatoria ex art. 36 d.P.R. 380/2001.

Post di Daniele Iselle

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Il Comune ha l’onere di accorgersi di eventuali errori di rappresentazione nell’istanza di PdC rispetto ai titoli pregressi

12 Mag 2023
12 Maggio 2023

Il TAR Marche ha offerto una pregevole interpretazione dell’art. 9-bis d.P.R. 380/2001.

Il comma 1 art. cit. onera il Comune di acquisire d’ufficio tutti i documenti necessari per l’istruttoria della pratica di rilascio del PdC che siano in possesso di altre PP.AA., per cui l’onere è vieppiù cogente con riguardo ai documenti detenuti dallo stesso Comune. Il comma 1-bis art. cit. stabilisce che lo stato legittimo di un immobile è quello che risulta dai titoli abilitativi in forza dei quali esso è stato realizzato e poi eventualmente modificato mediante ristrutturazione, ampliamento, ecc.

Per l’effetto, il Consiglio ha affermato che è onere del Comune accorgersi se il tecnico di fiducia del privato, nella sua istanza di PdC, ha rappresentato erroneamente lo stato di partenza del fabbricato, per un’errata interpretazione dei titoli abilitativi pregressi.

Post di Daniele Iselle

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Ordine di demolizione e sanatoria

12 Mag 2023
12 Maggio 2023

Il T.A.R. Milano ricorda che la presentazione di una domanda di sanatoria dopo l’emissione dell’ordine di demolizione, comporta la stasi del relativo procedimento amministrativo: il Comune, infatti, deve istruire tale pratica e, in caso di non accoglimento, emettere un nuovo ordine di demolizione.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Nuove opere su immobile condonato

12 Mag 2023
12 Maggio 2023

Il Consiglio di Stato ha affermato il principio generale secondo cui, di norma, è impossibile realizzare ulteriori opere sul medesimo bene abusivamente edificato pur se oggetto di condono straordinario.

Post di Daniele Iselle

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Principi sull’ordine di demolizione

12 Mag 2023
12 Maggio 2023

Il T.A.R. Milano riassume alcuni principi in tema di repressione degli abusi edilizi.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Rassegna monotematica di giurisprudenza – Le valutazioni ambientali (VIA, VAS, VINCA, AUA, AIA)

11 Mag 2023
11 Maggio 2023

Si segnala, su Giustizia Amministrativa, una “Rassegna monotematica di giurisprudenza – Le valutazioni ambientali (VIA, VAS, VINCA, AUA, AIA)”.

https://www.giustizia-amministrativa.it/documents/20142/39433808/8+maggio+2023+RASSEGNA+VALUTAZIONI+AMBIENTALI.pdf/0adeebc5-4b99-ec88-a54a-9e344631d277?t=1683714032728

Post di Daniele Iselle

Obblighi in capo al Comune discendenti da una convenzione di lottizzazione

11 Mag 2023
11 Maggio 2023

Nel caso di specie, una Convenzione di lottizzazione attribuiva al Comune, in caso di inadempimento da parte del lottizzante, la facoltà di eseguire in via diretta le opere di urbanizzazione in danno della parte inadempiente.

Di fronte all’inadempimento dell’originario lottizzante, il Comune escuteva la garanzia rilasciata e avviava le procedure contabili per la programmazione delle opere pubbliche da realizzare.

Nonostante il mancato completamento delle opere, il Comune aveva, già in precedenza, provveduto al rilascio dei PdC, consentendo l’urbanizzazione dell’area.

L’acquirente di un’unità immobiliare dall’originario lottizzante promuoveva un’azione di adempimento nei confronti del Comune, affinché completasse le opere di urbanizzazione.

Il TAR Veneto ha accolto la domanda, qualificando tale adempimento quale passaggio necessario per garantire l’interesse pubblico all’ordinato assetto del territorio, di cui l’Ente Locale è istituzionalmente portatore.

Post di Daniele Iselle

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Fallimento del lottizzante

11 Mag 2023
11 Maggio 2023

Nel caso di specie, l’acquirente di un’unità immobiliare dall’originario lottizzante promuoveva un’azione di adempimento nei confronti del Comune, affinché completasse le opere di urbanizzazione previste in convenzione. Ciò era funzionale alla successiva presentazione della SCIA agibilità.

Il Comune si difendeva eccependo la pendenza della procedura fallimentare a carico della società originaria lottizzante e la necessità di attenderne la chiusura (con conseguente assegnazione delle aree ad altro proprietario) per ottenere la cessione delle aree su cui realizzare le opere.

Il TAR Veneto ha respinto l’eccezione.

Il diritto potestativo di recesso dai contratti riconosciuto al curatore fallimentare dall’art. 72 l. fall. non può applicarsi alle convenzioni di lottizzazione (più in generale, ai contratti ad oggetto pubblico ex art. 11 l. 241/1990).

Non poteva invece il ricorrente far valere direttamente nei confronti del fallimento, surrogandosi al Comune, l’obbligo di cessione delle aree ex art. 2932 c.c. per le opere di urbanizzazione, poiché il ricorrente non agiva per far salve proprie pretese creditorie, ma per ottenere la completa urbanizzazione dell’area, al fine di poter conseguire l’agibilità del suo immobile.

Post di Daniele Iselle

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Convenzioni di lottizzazione (inattuate) e agibilità

11 Mag 2023
11 Maggio 2023

Nel caso di specie, una convenzione di lottizzazione subordinava il rilascio dell’agibilità dei singoli edifici all’esecuzione delle opere di urbanizzazione, al loro collaudo con esito positivo ed alla cessione delle stesse al Comune.

Un privato acquistava un’unità immobiliare dall’originario lottizzante e intendeva ricevere l’agibilità.

Il Comune negava l’agibilità poiché le opere di urbanizzazione non erano state completate.

Il TAR Veneto ha riconosciuto la legittimità della risposta del Comune.

La violazione di una convenzione accessiva ad un PUA impatta sulla regolarità dei lavori eseguiti, condizionando la validità del titolo e dell’agibilità.

Post di Daniele Iselle

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