La discrepanza tra il cambio d’uso senza opere da negozio a garage e la sua variazione catastale da C1 a C6
Per spiegare la questione, partiamo da un caso concreto.
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Italo è il ragazzo che, giunto all'età lavorativa, decide di stipulare un mutuo per comperare una piccola casetta con la parte residenziale al primo piano e un garage al piano terra, nato come negozio e, quindi, C1 al catasto.
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Il venditore prepara le carte e incarica un geometra di presentare al Comune una SCIA per il cambio di destinazione d'uso senza opere del piano terra da negozio a garage.
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Il geometra presenta la SCIA in Comune e la variazione al Catasto da C1 (negozio) a C6 (garage).
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Dal punto di vista comunale la pratica è corretta e il Comune lo scrive espressamente.
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Le parti allora vanno dal notaio a effettuare il rogito, chiedendo per il giovane Italo i benefici fiscali della prima casa per entrambi i piani della casa, indicando un unico prezzo globale.
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Dopo qualche mese il catasto boccia la variazione da C1 a C6 perché non sono state fatte opere idonee a trasformare effettivamente il negozio in garage (eliminazione della vetrina e installazione di un portone, per esempio).
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Una prima ricaduta si ha in materia di IMU.
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Poi, quando l'Agenzia delle entrate si accorgerà della questione, farà decadere i benefici fiscali per la prima casa e chiederà al giovane Italo più o meno 15.000 euro di imposte.
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Pubblichiamo alcuni documenti provenienti dalla Agenzia delle Entrate - Catasto che illustrano la questione.
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Post di Dario Meneguzzo - avvocato
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Pubblichiamo anche due ordinanze della Corte di Cassazione sul tema.
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