Interesse pubblico all’autotutela di un titolo edilizio nel caso di dichiarazioni non veritiere
In un’ipotesi di procedimento di annullamento di autotutela di un titolo edilizio, il TAR Veneto evidenzia che l’interesse pubblico dev’essere particolarmente motivato, considerati i palesi interessi dei privati: l’unica ipotesi di attenuazione dell’onere di motivazione è nel caso di un robusto interesse pubblico autoevidente, quale è la presenza di dichiarazioni non veritiere.
Post di Alessandra Piola – avvocato
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Annullamento permesso di costruire: i limiti al potere di autotutela
A fornire un chiarimento decisivo è il Consiglio di Stato, con la sentenza 4 agosto 2025, n. 6888, che respinge l’annullamento tardivo di un permesso di costruire, confermando il rispetto rigoroso dei termini previsti dall’art. 21-nonies della legge n. 241/1990.
La decisione ribadisce alcuni principi essenziali per la legittimità dell’autotutela amministrativa:
il termine per l’annullamento d’ufficio è di 12 mesi;
l’eccezione prevista dall’art. 21-nonies, comma 2-bis, si applica solo in presenza di dichiarazioni false costituenti reato e accertate con sentenza definitiva;
le irregolarità urbanistiche, anche gravi, non legittimano di per sé un esercizio tardivo del potere di annullamento;
Le amministrazioni devono agire con tempestività, coerenza istruttoria e motivazione circostanziata, pena la violazione dei principi di certezza del diritto e affidamento.
Annullamento d’ufficio: cosa dice l’art. 21-nonies della l. 241/1990
L’articolo 21-nonies disciplina l’annullamento d’ufficio degli atti amministrativi illegittimi e fissa un termine ordinario di:
12 mesi ;
oltre 12 mesi, solo se l’atto sia stato conseguito mediante:
-false dichiarazioni o false rappresentazioni dei fatti;
-condotte costituenti reato, accertate con sentenza penale passata in giudicato.
Non è sufficiente un errore o un difetto istruttorio: l’art. 21-nonies, comma 2-bis, esige un accertamento giudiziario formale della falsità, a garanzia della stabilità degli atti.
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