Quali poteri ha il Comune nei confronti di una CILA illegittima?
Il TAR Veneto ha affermato che, qualora il privato presenti una CILA nel (vano) tentativo di sanare opere che richiedono il PdC e che non ricadono tra quelle consentite in regime di CILA, il Comune non può che disporre degli ordinari poteri repressivi e sanzionatori dell’abuso, come peraltro implicitamente previsto dallo stesso art. 6-bis d.P.R. 380/2001, laddove fa salve ‘”le prescrizioni degli strumenti urbanistici, dei regolamenti edilizi e della disciplina urbanistico-edilizia vigente, e comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia”.
L’esercizio da parte del Comune del potere di accertamento dell’inefficacia della CILA in vista dell’adozione dei conseguenti provvedimenti repressivi non è soggetto a termini di decadenza né a procedure particolari e non deve seguire il procedimento di inibizione in autotutela della SCIA.
Post di Alberto Antico – avvocato
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