Le luci generano l’obbligo di distanza tra pareti finestrate?

17 Dic 2024
17 Dicembre 2024

Nel caso di specie, il Comune riteneva applicabile la distanza tra pareti finestrate ad un edificio che presentava le seguenti finestre: una coperta da inferriata con maglie di dimensioni 17x17 cm, celata alla vista da un rustico costruito in aderenza all’edificio principale; due finestre uguali di larghezza 80 cm, altezza di 87 cm, poste a 1,10 cm dal pavimento, con un’inferriata con maglie in ferro di dimensioni 17x17 cm e la presenza di un telaio in legno, privo di serramento e vetro, senza grata.

Il TAR Veneto ha dissentito.

Entro il genere delle finestre, non esiste una terza specie oltre alle luci e alle vedute, di conseguenza deve considerarsi una luce, sottoposta alle relative prescrizioni legali, anche in difetto dei requisiti a tale scopo prescritti dalla legge, l’apertura che sia priva del carattere di veduta o prospetto.

Le finestre surriferite erano prive del requisito della prospectio sul fondo del vicino, non potendo garantire una visione frontale, obliqua e laterale, così da assoggettare il fondo alieno ad una visione mobile e globale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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