Tag Archive for: venetoius

Nel SUAP in variante per ampliare una attività esistente non è richiesta la verifica della disponibilità di altre aree

24 Feb 2022
24 Febbraio 2022

Il TAR Veneto ricorda che nel SUAP in variante l’obbligo per l’Amministrazione di valutare la mancanza di altre aree disponibili e di soluzioni alternative nel caso di ampliamento di attività esistenti deve ritenersi attenuato o addirittura superfluo, perché la specifica tipologia di progetto presentata comporta che l’ampliamento non possa che essere realizzato in stabile e diretto collegamento con l’insediamento principale da ampliare.

Post di Daniele Iselle
Read more

Ci sono disposizioni del PAT o del P.I. che non possono essere modificate dal SUAP?

23 Feb 2022
23 Febbraio 2022

Il TAR Veneto afferma che il Comune gode di ampia potestà pianificatoria anche in sede di SUAP, anche se potrebbe introdurre negli strumenti pianificatori limiti sostanziali a quello che si può fare tramite il SUAP (limiti che, peraltro, potrebbero poi venire contestati).

Infatti, l’art. 13, comma 1, lett. n) L.R. 11/2004 prevede tra i contenuti del PAT anche i “criteri per l'applicazione della procedura dello sportello unico per le attività  produttive, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 447"Regolamento recante norme di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione per la realizzazione, l'ampliamento, la ristrutturazione e la riconversione di impianti produttivi, per l'esecuzione di opere interne ai fabbricati, nonché per la determinazione delle aree destinate agli insediamenti produttivi, a norma dell'articolo 20, comma 8, della legge 15marzo 1997, n. 59" e successive modificazioni” che il Comune definisce “in relazione alle specificità territoriali”.

Post di Daniele Iselle
Read more

Domanda di sanatoria e vincolo paesaggistico

16 Feb 2022
16 Febbraio 2022

Il T.A.R. si sofferma sulla l.r. Veneto n. 21/2004 per chiarire quando si è in presenza di un ampliamento che impedisce la sanatoria edilizia.

Nella sentenza si chiarisce anche il concetto di volume tecnico.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

Read more

Ricognizione delle aree dei caselli autostradali, delle superstrade e delle stazioni ferroviarie

14 Feb 2022
14 Febbraio 2022

Pubblichiamo le osservazioni del Comune di Spinea sull'articolo 40 del PTRC del Veneto, ringraziando sentitamente l'arch. Fiorenza Dal Zotto per la cortesia.

In sostanza il Comune di Spinea propone che l'applicazione dell'articolo 40 del PTRC possa costituire l'occasione per intervenire significativamente sul procedimento di Vas in modo tale che questo procedimento venga avviato PRIMA e NON DOPO l'adozione dei provvedimenti di elaborazione di nuovi piani e programmi e/o la modifica degli stessi.

Spinea Osservazione Dal Zotto SuLineeGuidaArt40Ptrc4-2-2022

Ricognizione delle aree dei caselli autostradali, delle superstrade e delle stazioni ferroviarie

10 Feb 2022
10 Febbraio 2022

L'art. 40 delle NTA del vigente PTRC del Veneto stabilisce al comma 4 che "La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente in materia urbanistica e i comuni territorialmente interessati, entro 18 mesi dall'entrata in vigore del presente piano, procede alla ricognizione delle aree di cui al comma 1, provvedendo alla loro classificazione con riferimento al grado di interesse pubblico ai fini della mobilità regionale e alla definizione delle strategie di intervento ai fini dell'applicazione del presente articolo; decorso tale termine non si applicano le disposizioni di cui al comma 3".

Poiché la DGR 62/2020, che ha approvato il PTRC 2020 è stata pubblicata sul BUR n. 107, del 17 luglio 2020, l'entrata in vigore del PTRC, ex art. 25, comma 8, della L.R. 11/2004 è avvenuta il 1° agosto 2020. Ne consegue che il termine di 18 mesi è scaduto il 1° febbraio 2022.

La Regione sta consultando i Comuni nel cui territorio ci sono caselli autostradali e/o stazioni ferroviarie, sottoponendo loro una bozza di linee guida che ti allego e che demandano alla Commissione VAS la valutazione della coerenza delle scelte contenute nei futuri piani urbanistici rispetto agli obiettivi generali e strategici elencati nelle stesse linee guida.

Art 40 PTRC 2020

Linee guida art. 40 PTRC

Cartografia aree art. 40 PTRC

Sanatoria edilizia, compatibilità ambientale ed organo competente

27 Gen 2022
27 Gennaio 2022

Con l’art. 6 della l. n. 171/1973 le competenze consultive in merito alla compatibilità ambientale delle opere edilizie erano state attribuite alle Provincie. Tuttavia, per quanto concerne la laguna veneta, in virtù dell’art. 4, c. 3 della l. 4 agosto 1991, n. 360, si dispone che la competenza ad esprimersi circa gli abusi eseguiti nel comprensorio spetti alla Commissione per la Salvaguardia di Venezia, il cui parere è vincolante.

Si deve tuttavia prestare attenzione al regime temporale del riferito passaggio di competenze consultive dalla Provincia alla Commissione per poter stabilire quale autorità sia competente, rilevando così la disciplina in vigore al tempo di emissione del parere.  

Post di Brenda Djuric – Dott.ssa in Giurisprudenza

Read more

Un abuso non sanabile ai sensi della l.r. del Veneto 21 del 2004

21 Gen 2022
21 Gennaio 2022

Il TAR Veneto ha deciso un caso di condono edilizio ai sensi della l.r. 21 del 2004 per un edificio residenziale realizzato dove c'era una tettoia agricola. 

Secondo il Tar Veneto, considerato che l’originario manufatto consisteva in una tettoia agricola e, quindi, non un vero e proprio edificio, non è possibile parlare di mera ristrutturazione di un preesistente fabbricato rurale, come sostiene la ricorrente, bensì di una costruzione ex novo, strutturalmente e funzionalmente autonoma e non pertinenziale. Di conseguenza, ai sensi dell’art. 3, comma 1 lett. c) della L.R.V. 05.11.2004 n. 21, tale abuso non è suscettibile di sanatoria edilizia in quanto: “1. Le tipologie di opere di cui all’allegato 1 della legge sul condono sono suscettibili di sanatoria edilizia a condizione che: a) gli ampliamenti di costruzioni a destinazione industriale, artigianale e agricolo-produttiva non superino il 20 per cento della superficie coperta, fino ad un massimo di 450 metri quadrati di superficie lorda di pavimento;
b) gli ampliamenti a destinazione diversa da quella di cui alla lettera a) non superino il 30 per cento della volumetria della costruzione originaria, fino ad un massimo di 450 metri cubi;
c) le nuove costruzioni siano pertinenze di fabbricati residenziali prive di funzionalità autonoma, fino ad un massimo di 300 metri cubi.
”.

Post di Brenda Djuric – Dott.ssa in Giurisprudenza

Read more

Accordi di pianificazione ex art. 6 L.R. Veneto 11/2004: antimafia e persone fisiche non imprenditori

13 Gen 2022
13 Gennaio 2022

L'art. 7-bis della L.R. del Veneto n. 11/2004 stabilisce che:

"Art. 7 bis - Disposizioni per favorire la trasparenza e legalità negli accordi.

1. Con riferimento ai soggetti privati che propongono o partecipano agli accordi di cui agli articoli 6 e 7, di valore superiore a euro 150.000,00, ai fini di prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore edilizio, il comune o l’ente promotore l’accordo acquisiscono l’informazione antimafia di cui all’articolo 84, comma 3, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136”".
.

Le verifiche antimafia di cui all'art. 7-bis si devono fare anche nei confronti di proponenti "soggetti privati", persone fisiche slegate da qualsivoglia attività imprenditoriale?

Una sentenza del TAR Calabria offre argomenti per rispondere di no.

Post di Daniele Iselle

Read more

Il fascino dei concetti vaghi: le barchesse delle ville venete e le pertinenze urbanistiche

28 Dic 2021
28 Dicembre 2021

La sentenza del Consiglio di Stato n. 8348/2021 interessa in modo particolare il Veneto e il Nord-Est, dove ancora sorgono oltre 4000 “ville venete”, cui quasi sempre si affiancano le tradizionali “barchesse”.

Queste ultime sono strutture nate secoli fa per usi agricoli, ma spesso adibite nel tempo ad altri usi.

Nel caso deciso in questa sentenza, la barchessa – dopo l’originario uso agricolo - era stata destinata nel corso del '900 e per decenni ad usi produttivi, e così classificata anche nel catasto. Poi, cessato anche l’uso produttivo - e in realtà qualsiasi uso - la barchessa era stata riclassificata in catasto a depositi e magazzini; e infine è stata venduta e trasformata in albergo.

Il Comune ha dunque richiesto per tale cambio d’uso gli oneri per la nuova destinazione turistico-ricettiva, ma ha assunto come destinazione di partenza una destinazione che la barchessa mai ha avuto: quella residenziale. Ciò in base a una sua asserita natura di “pertinenza” della villa, della quale condividerebbe pertanto la destinazione residenziale.

Il TAR ha avallato questa impostazione, che il Consiglio di Stato ora conferma.

Ma in che senso le barchesse sarebbero pertinenze di qualcosa?

La sentenza del Consiglio di Stato si smarca subito dal concetto civilistico di “pertinenza” (art. 817 codice civile), che del resto – nel caso concreto – neppure poteva ravvisarsi, data la diversità dei proprietari di villa e barchessa.

Richiama invece la nozione di “pertinenza urbanistica”, che però è sempre stata riferita a strutture di modesta dimensione e non suscettibili di autonoma utilizzazione: caratteristiche non riferibili alle barchesse delle ville venete, di dimensioni sempre importanti (spesso più grandi delle ville stesse), e senz’altro utilizzabili per conto loro.

Nonostante ciò, c’è un’idea alla base della sentenza che non viene messa in discussione: la barchessa va considerata attratta alla destinazione della villa perché ne è pertinenza.

Non importano le destinazioni produttive pregresse, anche se documentate, perché non ci sono più e sono superate anche a livello formale dalla successiva classificazione catastale a magazzini-depositi. E in realtà non rileva neanche quest’ultima, che essendo “neutra” non sottrae il fabbricato alla sua natura di pertinenza rispetto alla villa. E, last but not least, non conta neppure che la barchessa un uso residenziale non lo abbia avuto mai.

Ma, allora, da dove deriva la natura di pertinenza? In realtà finisce per essere una petizione di principio, e la contraddizione rimane. Perché delle due l’una: se la barchessa ha una funzione “servente” rispetto alla villa, e ne condivide per questo la destinazione, allora si ricade nel concetto di pertinenza civilistica, che però la sentenza esclude e che comunque è inapplicabile nel caso specifico; se invece la barchessa va considerata una pertinenza urbanistica, come si sostiene nella sentenza, allora non si rientra nella nozione elaborata dalla giurisprudenza amministrativa.

Né sembrano sufficienti a dimostrare che si tratta di pertinenza (e di che tipo?) le espressioni usate dal decreto di vincolo (villa “con le sue notevoli pertinenze agricole”), che hanno solo fini descrittivi e vincolistici.

Probabilmente  la decisione del Consiglio di Stato deriva da una certa difficoltà di inquadrare  ciò che sono state e che rappresentano le “ville venete” e le loro “barchesse”.

Resta il fatto che la sentenza sembra appartenere alla tipologia del "forse no".

Dal punto di vista pratico, il cambio d'uso da residenziale a turistico-ricettivo è abbastanza costoso e questo di certo non favorisce i costosi interventi di recupero di questi antichi manufatti agricoli, doverosamente protetti dalla Soprintendenza ai monumenti (non ho fatto i conti, ma suppongo che sarebbe meno costoso il cambio d'uso da  produttivo a turistico-ricettivo e di più quello da agricolo a turistico-ricettivo).

Post di Dario Meneguzzo - avvocato

Sentenza CDS 8348 del 2021

Linee-guida per l’applicazione degli articoli 79 e 81 delle Norme Tecniche del PTRC

02 Dic 2021
2 Dicembre 2021

E' stata pubblicata sul Bur n. 159 del 30/11/2021 (Codice interno: 463841) la deliberazione della Giunta Regionale n. 1619 del 19 novembre 2021, recante <Nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) approvato con con deliberazione del Consiglio regionale n. 62 del 30 giugno 2020. Approvazione delle "Linee-guida per l'applicazione degli articoli 79 e 81 delle Norme Tecniche del PTRC">

L'articolo 79 riguarda le architetture del Novecento.

L'articolo 81 si occupa dell'adeguamento degli strumenti territoriali e urbanistici:

"ARTICOLO 81 - Adeguamento degli strumenti territoriali e urbanistici
1. Le Province, la Città metropolitana di Venezia e i Comuni, entro 12 mesi dall’entrata in vigore del presente piano, adeguano i propri strumenti territoriali e urbanistici ai contenuti dello stesso, ai sensi dell’articolo 3 e del comma 5 dell’articolo 12, della l.r. 11/2004.
2 L’inutile decorso del termine di cui al comma 1 comporta l’applicazione dei poteri sostitutivi ai sensi dell’articolo 30 della l.r. 11/2004.
3. Le Province, la Città metropolitana di Venezia e i Comuni, entro il termine di cui al comma 1, individuano le previsioni degli strumenti territoriali e urbanistici che risultano già adeguate al presente piano e inviano il relativo provvedimento per conoscenza alla Provincia, alla Città metropolitana di Venezia e alla Regione.
4. L’adeguamento degli strumenti territoriali e urbanistici può avvenire anche con più varianti parziali, che devono comunque riguardare singole tematiche o ambiti territoriali omogenei".

DGR 1619 del 19 novembre 2021

Dgr_1619_21_AllegatoA_463841

© Copyright - Italia ius | Diritto Amministrativo Italiano - mail: info@italiaius.it - Questo sito è gestito da Cosmo Giuridico Veneto s.a.s. di Marangon Ivonne, con sede in via Centro 80, fraz. Priabona 36030 Monte di Malo (VI) - P. IVA 03775960242 - PEC: cosmogiuridicoveneto@legalmail.it - la direzione scientifica è affidata all’avv. Dario Meneguzzo, con studio in Malo (VI), via Gorizia 18 - telefono: 0445 580558 - Provider: GoDaddy Operating Company, LLC