Diniego di accesso agli atti e reato di abuso d’ufficio
La Corte di cassazione penale ha confermato la condanna per abuso d’ufficio (art. 323 c.p.) del Dirigente comunale che – dopo aver rilasciato un PdC in sanatoria in assenza dei presupposti – negava ingiustificatamente l’accesso agli atti al privato controinteressato.
La Corte ha affermato che, nel caso di specie, l’accesso agli atti era dovuto. Infatti, è vero che l’art. 24 l. 241/1990 consente alle singole PP.AA. di individuare «le categorie di documenti da essi formati o comunque sottratti all’accesso», ma sempre nei limiti dei casi tipizzati dal primo comma della norma, senza quindi margini di discrezionalità per il singolo pubblico ufficiale.
Post di Daniele Iselle
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