Regolamento sulla cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti
Il decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica 28 giugno 2024, n. 127 Regolamento reca la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione e altri rifiuti inerti di origine minerale.
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/09/11/24G00144/sg
Questo decreto italiano stabilisce criteri specifici in base ai quali determinati tipi di rifiuti inerti possono essere considerati non più rifiuti. Questo processo è spesso definito “end-of-waste”. Una volta che questi materiali soddisfano i criteri specificati, possono essere riutilizzati come aggregati in vari progetti di costruzione.
Perché è importante?
- Tutela ambientale: riciclando i rifiuti derivanti da costruzioni e demolizioni, il decreto promuove un’economia circolare e riduce la quantità di materiale inviato in discarica.
- Conservazione delle risorse: il riutilizzo dei materiali di scarto preserva le risorse naturali.
- Riduzione dei costi: l’utilizzo di aggregati riciclati può essere più conveniente rispetto all’impiego di materiali vergini.
Punti chiave del decreto:
- Rifiuti ammissibili: il decreto definisce tipologie specifiche di rifiuti inerti derivanti da attività di costruzione e demolizione, nonché altri rifiuti minerali, che possono essere riciclati.
- Processo di riciclaggio: i rifiuti devono essere sottoposti a specifici processi di trattamento, come frantumazione, vagliatura e separazione, per soddisfare gli standard qualitativi degli aggregati riciclati.
- Standard di qualità: gli aggregati riciclati devono soddisfare determinate proprietà chimiche, fisiche e meccaniche per garantire la loro idoneità a varie applicazioni.
- Utilizzo finale: gli aggregati riciclati possono essere utilizzati in una varietà di progetti di costruzione, tra cui la costruzione di strade, le fondamenta di edifici e la produzione di calcestruzzo.
- Documentazione: i produttori di aggregati riciclati devono conservare registri dettagliati e fornire una dichiarazione di conformità per dimostrare che i loro prodotti soddisfano gli standard richiesti.
L‘Italia si muove verso un’industria edile più ecologica
In un passo significativo verso un settore edile più sostenibile, è stato introdotto un nuovo decreto che delinea linee guida rigorose per il riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione. Questa legislazione mira a ridurre la dipendenza del paese dai materiali vergini e a promuovere un’economia circolare.
Il decreto stabilisce criteri specifici per classificare alcuni tipi di rifiuti inerti come “end-of-waste”, ovvero possono essere riutilizzati come aggregati riciclati in progetti di costruzione. Questi materiali riciclati devono essere sottoposti a rigorosi test per garantire che soddisfino gli standard di qualità e possano essere utilizzati in sicurezza in varie applicazioni.
Promuovendo il riutilizzo dei rifiuti edili, si opera per raggiungere diversi obiettivi, tra cui:
- Riduzione dei rifiuti in discarica: riduzione dell’impatto ambientale delle attività di costruzione e demolizione.
- Conservazione delle risorse naturali: riduzione al minimo della necessità di estrarre nuovi materiali.
- Stimolare un settore edile più sostenibile: incoraggiare l’adozione di pratiche rispettose dell’ambiente.
Il decreto include disposizioni dettagliate sui criteri di accettazione dei rifiuti, sui processi di riciclaggio, sul controllo di qualità e sulle applicazioni di utilizzo finale per gli aggregati riciclati. Inoltre, impone ai produttori di aggregati riciclati di mantenere registri completi e di fornire dichiarazioni di conformità per garantire la conformità alle normative.
Post di Daniele Iselle
D.M. 27 settembre 2022, n. 152.
Roma, 27 settembre 2022
Il Ministro: CINGOLANI
Visto, il Guardasigilli: CARTABIA
Bisognava cambiare per forza.
La nuova normativa, particolarmente attesa dal settore, mira a superare le criticità emerse con il precedente Decreto Inerti o End of Waste DM 152/2022 e lo abroga, ampliando il novero delle applicazioni cui possono essere destinati i materiali e alleggerendo gli oneri economici e amministrativi per gli operatori.
Il provvedimento stabilisce che il produttore dell’aggregato recuperato, entro centottanta giorni dall’entrata in vigore dello stesso, deve presentare all’autorità competente un aggiornamento della comunicazione effettuata ai sensi dell’articolo 216 del decreto legislativo n. 152 del 2006, o un’istanza di aggiornamento dell’autorizzazione concessa ai sensi del Capo IV, del Titolo I, della Parte IV ovvero del Titolo III-bis, della Parte II del decreto legislativo n. 152 del 2006. Per cui entra in ballo la Provincia.
Il regolamento entrerà in vigore il prossimo 26 settembre e abrogherà, sostituendolo, il D.M. 27 settembre 2022, n. 152.
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