Interdittiva antimafia e collaboratori di giustizia
Nel caso di specie, nonostante un imprenditore avesse deciso di collaborare con l’Autorità giudiziaria e rendere, in procedimenti penali per fatti di mafia, dichiarazioni auto- ed etero-accusatorie, la Prefettura riteneva persistenti gli elementi fattuali per adottare l’informazione interdittiva antimafia.
Il Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione siciliana l’ha annullata.
La scelta collaborativa con lo Stato è idonea a segnare una soluzione di continuità con l’appartenenza all’organizzazione mafiosa e rende improbabile che il collaboratore di giustizia possa subire il rischio di essere inquinato dall’associazione criminale, che si presti a subire una contiguità soggiacente o sia affidabile per l’istaurazione di un rapporto di contiguità compiacente su iniziativa del sodalizio già denunciato all’autorità giudiziaria.
Post di Alberto Antico – avvocato
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