Author Archive for: SanVittore

Impianti radio base, scadenza e ammodernamento

09 Apr 2025
9 Aprile 2025

Il TAR Veneto ha lasciato intendere che nelle ipotesi di ammodernamento di un impianto radio base autorizzato in via provvisoria, la pratica dovrebbe eventualmente essere presentata in pendenza di tale autorizzazione, e non una volta che la stessa è scaduta (essendo la sua conseguenza l’obbligo di rimuovere il manufatto).

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Il decalogo del TAR Veneto sulle convenzioni urbanistiche

09 Apr 2025
9 Aprile 2025

Il TAR Veneto ha affermato che le obbligazioni derivanti dalle convenzioni urbanistiche hanno natura di obbligazioni propter rem e vincolano, pertanto, anche agli aventi causa. All’adempimento delle obbligazioni nascenti dalle convenzioni urbanistiche sono, infatti, tenuti non solo i soggetti che stipulano la convenzione, ma anche quelli che richiedono i titoli edilizi nell’ambito della lottizzazione, quelli che realizzano l’edificazione ed i loro aventi causa.
La mancata trascrizione della convenzione urbanistica non ne impedisce l’opponibilità ai successivi acquirenti dell’area o dei singoli immobili. La tutela dei terzi acquirenti in buona fede si deve collocare esclusivamente sul piano civilistico, nel senso che rimane aperta la possibilità di ottenere l’annullamento della compravendita dimostrando l’errore sulla condizione giuridica dell’area.
Gli obblighi in parola sono esigibili anche in caso di vendita forzata, poiché l’effetto purgativo dell’acquisto all’asta riguarda i diritti, i pesi e le limitazioni legali gravanti sul bene e non gli aspetti urbanistico-edilizi.
Gli obblighi di cessione nascenti dalla stipula di una convenzione di lottizzazione sono esigibili dalla P.A. nell’ordinario termine decennale di prescrizione decorrente dalla scadenza della convenzione relativa al piano di lottizzazione, in caso di mancata ultimazione delle opere nei termini, o dall’ultimazione delle opere medesime, non essendo configurabile nell’ordinamento un vincolo perpetuo in capo ai privati scaturente dallo strumento urbanistico.
L’esistenza della lottizzazione comporta un vincolo tra tutti coloro che hanno la disponibilità dei lotti urbanizzati o da urbanizzare. Tale assetto è da ritenersi assoggettato alla disciplina della comunione dettata dal codice civile, ivi compreso l’art. 1101, co. 2 c.c., con la conseguenza che, in difetto di espressa deroga convenzionale, le spese per la lottizzazione ed i pesi alla medesima inerenti si ripartiscono e si distribuiscono in proporzione alle quote dei partecipanti.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Diniego di PdC per l’installazione di un impianto di distribuzione carburanti

09 Apr 2025
9 Aprile 2025

Nel caso di specie, accertata la presenza di un vincolo paesaggistico derivante da un’area archeologica, il Comune denegava un’istanza di PdC per l’installazione di un impianto di distribuzione carburanti.

Il privato invocava a suo favore la l.r. Veneto 23/2003 e la D.G.R.V. n. 497/2005.

Il TAR Veneto ha dato ragione al Comune.

Le norme regionali citate sono dettate per l’eliminazione degli impianti esistenti incompatibili con il territorio ai fini della decongestione e dello snellimento del traffico, nonché del recupero e della salvaguardia dei beni storici e ambientali, perciò non sono applicabili alla localizzazione di nuovi impianti, per la quale deve farsi riferimento al d.lgs. 32/1998.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Diniego di PdC per l’installazione di un impianto di distribuzione carburanti e norme sulla concorrenza

09 Apr 2025
9 Aprile 2025

Nel caso di specie, accertata la presenza di un vincolo paesaggistico derivante da un’area archeologica, il Comune denegava un’istanza di PdC per l’installazione di un impianto di distribuzione carburanti.

Il privato lamentava la violazione delle norme sulla concorrenza, perché il Comune, escludendo la possibilità di un adeguamento automatico dello strumento urbanistico alla localizzazione dell’impianto di distribuzione di carburante, avrebbe realizzato un illegittimo contingentamento degli impianti.

Il TAR Veneto ha dato ragione al Comune.

L’impossibilità di un adeguamento automatico dello strumento urbanistico è un effetto di legge dovuto alla presenza di un vincolo paesaggistico, non una scelta del Comune, al quale non è imputabile un contingentamento di questo tipo di attività.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Avviso pubblico per l’assegnazione ai Comuni di fondi per interventi di efficientamento energetico nei loro immobili

08 Apr 2025
8 Aprile 2025

È stato adottato, con decreto direttoriale n. 125 del 28 marzo 2025 della Direzione programmi e incentivi finanziari del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica l’avviso pubblico rivolto alle Amministrazioni comunali dell’intero territorio nazionale per il finanziamento di iniziative riguardanti la realizzazione di interventi di efficientamento energetico, anche tramite interventi per la produzione di energia da fonti di energia rinnovabili per autoconsumo, negli edifici di proprietà e nella disponibilità dei soggetti proponenti attraverso l’acquisto e l’approvvigionamento di beni e servizi tramite il MePA.

 L'avviso è del tipo «a sportello», pertanto i contributi saranno assegnati fino ad esaurimento delle risorse disponibili, complessivamente pari ad € 232.241.689,52.

Rispetto a tali risorse una quota pari all’80% è riservata alle Regioni meno sviluppate con un 5% destinato alle isole minori delle predette Regioni e la restante quota del 20% è destinata alle Regioni in transizione e più sviluppate, di cui un 5% è riservato alle isole minori delle predette regioni.

Le agevolazioni di cui all’avviso pubblico sono concesse nella forma di contributo a fondo perduto pari al 100% dei costi ammissibili. L’ammontare delle agevolazioni concedibili per ciascuna istanza non può essere inferiore a € 40.000,00, IVA esclusa, e non può eccedere la soglia di rilevanza comunitaria attualmente pari ad € 221.000,00, IVA esclusa. Il numero massimo delle di istanze di contributo che ciascun soggetto proponente può presentare è fissato in cinque.

 Le procedure di acquisizione dei prodotti saranno attivabili sul MePA a decorrere dall'8 aprile 2025. Le istanze di concessione di contributo potranno essere presentate esclusivamente per via telematica utilizzando la piattaforma informatica disponibile al link

che sarà pubblicato nella pagina dedicata alla misura nel sito web del Ministero, dalle ore 10:00 alle ore 17:00, dal lunedì al venerdì, a decorrere dal 5 maggio 2025, sino ad esaurimento della dotazione finanziaria dell’avviso stesso ai sensi dell’art. 10, comma 2 e comunque non oltre il 30 settembre 2025.

Il testo integrale dell’avviso è consultabile sul sito istituzionale del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica nella sezione Bandi e avvisi.

Il comunicato pubblicato in Gazzetta Ufficiale è consultabile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-04-07&atto.codiceRedazionale=25A02145&elenco30giorni=false.

Post di Alberto Antico – avvocato

Circolare MIBACT sull’art. 36 bis del d.P.R. n. 380/2001

08 Apr 2025
8 Aprile 2025

Pubblichiamo la Circolare esplicativa del Ministero per i beni e le attività culturali (MIBACT) sul coordinamento tra l'art. 36 bis del d.P.R. n. 380/2001 e gli artt. 167 e 183, c. 6 del d.lgs. n. 42/2004. 

Il Ministero conferma che la procedura paesaggistica prevista dall'art. 36 bis, c. 4 introduce, per la parziali difformità, una procedura derogatoria e speciale rispetto a quella delineata dall'art. 167. 

Anche se la nota nulla dice in merito alle variazione essenziali, è logico dedurre che il principio enunciato abbia valenza generale. 

Si ringrazia l'arch. Fiorenza Dal Zotto, funzionario comunale, per la segnalazione.

circolare esplicativa art. 36 bis TUE

L’istanza di annullamento in autotutela

08 Apr 2025
8 Aprile 2025

Il TAR Veneto ha affermato che la domanda diretta a sollecitare l’autotutela della P.A. non sospende il termine per ricorrere, in quanto tale evenienza non è prevista dal legislatore.

In presenza di una simile istanza, non è configurabile alcun obbligo di provvedere in capo alla P.A., la quale è titolare di un potere di merito, che si esercita previa valutazione di ragioni di pubblico interesse insindacabili da parte del giudice.

L’esito del procedimento di riesame dipende da una verifica circa la sussistenza di molteplici elementi in fatto ed in diritto, alcuni dei quali assurgono a presupposti rigidi e vincolanti (l’illegittimità sostanziale dell’atto da riesaminare; il rispetto del termine massimo di 12 mesi dal momento dell’adozione) ed altri a condizioni flessibili e discrezionali (la sussistenza di preminenti ragioni di interesse pubblico; la valutazione comparata e bilanciata degli interessi dei destinatari e dei controinteressati; il rispetto di un termine ragionevole, laddove non operi il vincolo dei 12 mesi).

Post di Alberto Antico – avvocato

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Non vi è l’obbligo di riscontrare l’istanza di autotutela

08 Apr 2025
8 Aprile 2025

Il T.A.R. ricorda che, dinanzi ad un’istanza di autotutela presentata da un privato, non vi è alcun obbligo giuridico che impone alla Pubblica Amministrazione di rispondere.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Annullamento d’ufficio in caso di erronee dichiarazioni

08 Apr 2025
8 Aprile 2025

Il TAR Veneto ha affermato che il limite temporale dei 12 mesi ex art. 21-nonies, co. 1 l. 241/1990, in ossequio al principio del legittimo affidamento, trova applicazione solo se il comportamento della parte interessata, nel corso del procedimento o successivamente all’adozione dell’atto, non abbia indotto in errore la P.A., distorcendo la realtà fattuale oppure determinando una non veritiera percezione della realtà o della sussistenza dei presupposti richiesti dalla legge e se grazie a tale comportamento la P.A. si sia erroneamente determinata (a suo tempo) a rilasciare il provvedimento favorevole.

Si palesa recessivo, rispetto al perseguimento degli interessi pubblici, l’interesse del privato alla conservazione dell’assetto regolativo impresso dall’atto viziato, non potendosi in capo ad esso configurare una posizione di affidamento incolpevole sulla stabilità del provvedimento ottenuto sulla base di dichiarazioni non veritiere.

Per analoghe ragioni, al privato non spetta alcun risarcimento.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sull’individuazione del responsabile in materia di inquinamento

08 Apr 2025
8 Aprile 2025

Il T.A.R. Veneto delinea i criteri che le Amministrazioni devono utilizzare per individuare il responsabile di un inquinamento.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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