L’apertura di un cd. home restaurant in dimore private è soggetta a SCIA
Il Tribunale di Pisa (quale giudice di appello rispetto ad una sentenza del Giudice di pace di San Miniato) ha affermato la necessità di una SCIA per chi svolge dietro corrispettivo l’attività di somministrazione di alimenti e bevande in privata dimora, cd home restaurant.
Il Giudice ha riconosciuto un rapporto di genere-specie tra, rispettivamente, la ristorazione e l’home restaurant: sebbene quest’ultima presenti difformità quantitative (offerta saltuaria, rivolta a un minor numero di persone), i profili che la caratterizzano (offerta al pubblico, pagamento di un corrispettivo, ecc.) sono tipici dell’attività di somministrazione e, quindi, sono idonei a consentirne l’assimilazione dal punto di vista normativo.
Anche il Consiglio di Stato si è recentemente pronunciato sul tema (cfr. sent. n. 2437/2023), affermando che l’attività di home restaurant – nel caso di specie, la gestione di un luogo di ristoro e somministrazione di alimenti all’interno di un immobile privato e svolto nell’interesse dei soci di un’azienda agricola e di ulteriori clienti occasionali – rientra a pieno titolo nel concetto di somministrazione di alimenti e bevande di cui all’art. 1 l. 287/1991.
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