Lo spunto del sabato: chi salverà l’uomo dalla Legalità?

13 Set 2014
13 Settembre 2014

Nello spunto del sabato della settimana scorsa citavo l'esegeta biblico  padre Alberto Maggi dei Servi di Maria.

Questa settimana ritengo interessante proporre alcuni passi tratti dalla registrazione di una sua conferenza, relativa al commento del Vangelo di Matteo, 20, 17-28, rilevando che la mentalità legalista e farisaica è una caratteristica di coloro che  detengono il potere (i "padroni della Legalità"), che si perpetua nel corso dei secoli, sempre con le stesse caratteristiche essenziali :

"Ma ecco la finale di questo versetto: dando la sua vita in riscatto per molti. Gesù si rifà al termine riscatto che era una pratica conosciuta nel mondo giudaico. Cosa si intendeva per riscatto? Quando una persona veniva ridotta in schiavitù. Come? Si poteva essere ridotti in schiavitù in caso di debiti, si veniva ridotti in schiavitù in caso di guerre quando si veniva presi prigionieri. Ebbene il parente più stretto aveva l’obbligo di pagare la somma per liberare la persona resa schiava. Quindi per riscatto si intende la cifra da pagare per liberare una persona dalla schiavitù. Allora dice Gesù che lui non è venuto per essere servito. Quindi servire il Signore è inutile perché il Signore non vuole essere servito. Noi non siamo i servi di Dio, ma siamo i figli di Dio. Ci serviremo noi gli uni gli altri liberamente, ma non il servizio verso Dio. Ma per servire, dando la sua vita... Gesù tutta la sua esistenza la dà in riscatto per molti. Cioè Gesù paga una cifra per liberare una moltitudine. Ma da che cos’è che Gesù dà la sua vita in riscatto? Qual’è questo riscatto che qui non sembra venire espresso chiaramente? Ebbene il riscatto di Gesù è finalizzato a liberare gli uomini dalla schiavitù più tremenda, la schiavitù in nome di Dio. Da una persona ti puoi liberare, ma da Dio non ti liberi. La schiavitù in nome di Dio si chiamava: legge. Gesù è venuto a liberare gli uomini dalla schiavitù della legge, da un rapporto con Dio basato sull’obbedienza della legge che impediva gran parte delle persone di sperimentare l’amore di Dio, perché quando c’è la legge molte persone sentono di non poterla osservare, molte persone non la vogliono osservare, perché se osservano questa legge ne va della loro felicità. Allora gran parte dell’umanità è esclusa dall’amore di Dio, l’amore di Dio è riservato per un gruppo di eletti, per quelli che possono osservare tutte le osservanze della legge. Ma quelli che non possono e quelli che non vogliono, sono una massa dannata. Allora Gesù è venuto a liberare gli uomini da un rapporto con Dio basato sull’obbedienza della legge. Ecco perché nel vocabolario di Gesù il verbo obbedire non appare mai. Mai Gesù chiede di obbedire a Dio, mai Gesù chiede di obbedire a sé stesso, figuratevi se chiede di obbedire a qualcuno! Il termine obbedire c’è 5 volte nei vangeli, ma sempre rivolto a elementi e potenze ostili all’uomo: il mare in tempesta, il vento ostile, il gelso che deve obbedire per essere sradicato.... Gesù non invita all’obbedienza. L’obbedienza mantiene le persone in uno stadio infantile e Gesù non ha bisogno di persone infantili, Gesù ha bisogno di persone mature. L’obbedienzaderesponsabilizza la persona. Ricordiamoci sempre che i crimini più grandi della storia dell’umanità sono stati compiuti da chi? Da persone che hanno obbedito, non dai disobbedienti, perché quando una persona obbedisce non mette in circolo la propria coscienza, diventa un semplice esecutore degli ordini e le persone che obbediscono sono pericolose, perché? Perché sono capaci di qualunque atrocità. Allora Gesù non invita ad obbedire a Dio, non invita ad obbedire alla legge, ma invita ad assomigliare a Dio. Mentre la religione con l’obbedienza ti mantiene in una condizione infantile, la somiglianza della pratica dell’amore, ti fa crescere, ti matura e ti fa vivere pienamente. Quindi il riscatto di Gesù è finalizzato a liberare gli uomini dalla schiavitù dalla legge che rende impossibile la comunione con Dio. Ed è S. Paolo che nella lettera ai Galati formula in maniera straordinaria questa profonda verità teologica. Cristo ci ha riscattati dalla (è tremendo quello che dice Paolo) maledizione della legge. La legge che era ritenuta la volontà di Dio, la legge che era ritenuta la parola di Dio, Paolo dice: la maledizione della legge! La legge non esprimeva la volontà di Dio era una  invenzione della casta sacerdotale per dominare il popolo, per i propri interessi. Già il profeta Geremia 8,8 l’aveva denunciato: quale legge? Quale legge? Quella scritta dalla penna menzognera degli scribi! Era la casta sacerdotale al potere che per estendere il proprio dominio sulle persone aveva deturpato, deformato e prostituito l’immagine di Dio. Perché questo? Vedete, come fa un uomo a farsi obbedire? Un re ha il suo esercito e mette paura, un potente ha le sue guardie, ma un sacerdote come fa a farsi obbedire, tra l’altro imponendo delle dottrine che non hanno alcuna parvenza di logica? Qual’è il potere che ha il sacerdote? È il potere di Dio, perché obbedire al sacerdote significa obbedire a Dio. Allora questo Dio deve mettere paura, questo Dio deve terrorizzare, deve essere un Dio che è capace, come c’è scritto nella legge, di castigare la colpa dei padri nei figli fino alla terza, quarta generazione. Una vendetta spietata! Quindi Dio, la legge, veniva imposta attraverso il terrorismo religioso e ne vedremo domani degli esempi. Gesù Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge diventando lui stesso maledizione per noi. Gesù è due volte maledetto. E’ maledetto perché non ha osservato la legge di Dio ed è maledetto perché ha fatto la fine dei maledetti da Dio. Gesù non ha soltanto insegnato un nuovo rapporto con Dio, lo ha praticato e nella pratica Gesù ha ignorato la legge. Come ha fatto? Violando sistematicamente un comandamento la cui osservanza equivaleva l’osservanza di tutti i comandamenti. Qual’è il comandamento? Il sabato. I rabbini che amavano le statistiche si chiedevano: qual’è il comandamento che anche Dio osserva? Il comandamento che anche Dio osserva è il riposo del sabato. Allora il comandamento del sabato equivaleva al rispetto di tutta la legge, la trasgressione del sabato equivaleva alla trasgressione di tutta la legge e per questo era prevista la pena di  morte. Ebbene Gesù sistematicamente viola il sabato (e non c’era bisogno certe volte di farlo, avrebbe potuto attendere benissimo il giorno dopo) per dimostrare la falsità di una legge contrabbandata come volontà di Dio, quando invece non era espressione di Dio, ma erano invenzioni degli uomini come sentiremo domani nel brano che poi faremo. Gesù libera le persone dalla legge violandola, trasgredendola. Quindi ci ha riscattati dalla maledizione della legge diventando lui stesso maledizione per noi come sta scritto: maledetto chi è appeso al legno. Questo riscatto ad opera di Gesù, permette qualcosa di straordinario, permette finalmente agli uomini di scoprire l’immensa dignità alla quale il creatore li aveva destinati. Infatti, continua Paolo, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo figlio nato da donna e nato sotto la legge (sono due termini negativi) per riscattare, liberare, quelli che erano sotto la legge, perché? Perché ricevessimo l’adozione a figli. Ecco qual’è il progetto di Dio sull’umanità e che la legge invece impediva di conoscere: l’adozione a figli. Perché l’evangelista e Paolo parlano di adozione? L’adozione alla quale si riferisce, essendo l’adozione di un potente di Dio, non è il senso comune dell’adozione, cioè l’accoglienza di un bambino nel seno della famiglia. Per adozione si intendeva quella pratica comune nell’antichità con la quale l’imperatore o il re, quando si sentiva ormai al termine della sua esistenza, non lasciava mai il suo regno, il suo l’impero a uno dei figli, ma sceglieva tra i generali e tra gli ufficiali quello che vedeva più capace di portare avanti, prolungando il suo impero, il suo regno e questa persona veniva adottata a figlio suo. Essere adottati quindi significa essere talmente stimati da essere creduti di essere capaci di portare avanti la stessa azione di colui che adotta. Allora Paolo e Gesù stanno dicendo qualcosa di straordinario. Il Dio della religione è sempre il Dio nauseato delle persone, è sempre il Dio disgustato, il Dio pronto a minacciare castighi. Il Padre di Gesù invece è un Padre talmente innamorato degli uomini, un Padre che stima talmente le persone che dice, io vi chiamo cosa?: ad essere miei figli adottivi, perchè? Vi vedo capaci di prolungare la mia azione creatrice. Dio è il creatore e ha bisogno della nostra collaborazione per continuare a creare (lo vedremo domenica mattina quando esamineremo il cap. 5 del vangelo di Giovanni). Questo è quello a cui ci chiama Gesù. Allora per questa sera possiamo concludere qui con questa immagine di liberazione di Gesù dal mondo della legge. Con la legge Gesù libera dal peccato, non nel senso che non commettiamo più peccati, ma dal peccato come era stato inventato dalla religione, cioè come trasgressione della legge. Una persona che ragiona con il buon senso e che non sia stata rincretinita dalla religione, non arriverebbe mai a credere che determinati comportamenti siano peccato, comportamenti normali che fanno parte della vita quotidiana. Nessuna persona penserebbe che sono peccati! Perché è peccato? Perché c’è scritto nella bibbia, perché c’è scritto così, perché è la legge di Dio. Allora Gesù libera dal peccato inteso come trasgressione della legge. E vedremo domani mattina quale sarà il vero senso del peccato. Cosa si intende che Gesù libera dal peccato inteso come trasgressione della legge? Prendiamo solo un es. dal libro dei numeri scrive l’autore al cap. 15 v. 32: mentre i figli d’Israele erano nel deserto trovarono un uomo che raccoglieva legna in giorno di sabato. Raccoglie legna in giorno di sabato, non la ruba al vicino, la raccoglie per cucinare, per riscaldarsi...Quelli che lo avevano trovato a raccogliere legna lo portarono da Mosè, da Aronne etc. Il Signore disse a Mosè: quest’uomo deve essere messo a morte, tutta la comunità lo lapiderà fuori del campo. Tutta la comunità lo condusse fuori del campo e lo lapidò e quello morì secondo l’ordine che il Signore aveva dato a Mosè. Si può ammazzare una persona perché raccoglie della legna? Nessuna persona che ragioni col proprio cervello dice di sì! Non si può ammazzare una persona perché ha raccolto la legna. Ma quel giorno era sabato! Beh, allora se era sabato, si può ammazzare! Vedete, la legge è contro natura, è contro il buon senso, viola, stupra l’intelligenza delle persone e allora deve essere imposta con il terrore, con la paura. Vedremo in questi giorni molti di questi esempi. Allora la gente vivendo questo atteggiamento per cui tutto era peccato, bastava un niente che già ti trovavi nella categoria del peccato che nel mondo ebraico era quella dell’impurità. E allora gli uomini non riuscivano mai a sentire la pienezza dell’amore di Dio, perché per quanto cercassero di comportarsi bene, anche le normali attività fisiologiche, la stessa vita sessuale ti rendeva impuro agli occhi del Signore. Gesù ci ha liberati da tutto questo. Il peccato con Gesù non riguarda la trasgressione di una legge, perché la legge non rappresenta in alcun modo la volontà di Dio. Il peccato, è il male che volontariamente si fa nei confronti degli altri. Nell’elenco delle 12 azioni che Gesù definisce peccato nessuna riguarda Dio, nessuna riguarda l’atteggiamento del culto, nessuna riguarda l’atteggiamento spirituale. Il peccato è il male che si fa agli altri, e questo sì che può essere evitato".

Dedicato a chi, anche senza rendersene conto, attribuisce alle leggi un valore "divino", più importante della vita di un uomo.

Dedicato anche alla memoria di Davide Bifolco, di anni 17, ucciso per avere violato una legge.

Dario Meneguzzo

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2 replies
  1. Stupefatto says:

    CURIOSE COINCIDENZE:
    – Con un decreto legge, convertito dalle camere, si mandano in pensione i magistrati 5 anni prima (da 75 a 70 anni) per “ringiovanire” la magistratura;
    – Devono essere nominati dal Consiglio Superiore della Magistratura ben 200 Procuratori Capo della Repubblica, oltre a tutti gli altri magistrati dei posti resisi vacanti;
    – Si rinnova il CSM, che tra l’altro nomina i magistrati e li governa.
    In barba al principio costituzionale della separazione dei poteri, è la prima volta nella storia della “Repubblica” che un membro dell’esecutivo – il sottosegretario all’economia Giovanni Legnini – si trasferisce automaticamente al vertice dell’organismo di autogoverno della magistratura (il cui presidente è “formalmente” il Capo dello Stato) – Legnini sarà indicato per la vicepresidenza.
    “L’Anm protesta? Brrrr, che paura… Hanno protestato per il taglio degli stipendi e ora protestano per il taglio delle ferie”. Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a porta parlando della riforma della giustizia.
    Marco Cesati Cassin ha scritto:”Le coincidenze sono i lampioni che si accendono su quel viale alberato, oscuro e ombroso, che é il nostro destino…”
    Temo che non sarà un viale “democratico”……

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  2. Maestra says:

    L’ultima frase la scriverei in grassetto….

    Rispondi

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