Incostituzionale la mancata esenzione dall’ICI per chi risiede abitualmente in un immobile, senza i familiari
La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’attuale testo dell’art. 8, co. 2 d.lgs. 504/1992, in tema di ICI, nella parte in cui richiede, per ottenerne l’esenzione, che non solo il possessore dell’immobile, ma anche i suoi familiari, vi dimorino abitualmente.
L’ICI, come l’IMU, è un’imposta reale che ha per presupposto il possesso, la proprietà o la titolarità di altro diritto reale in relazione a beni immobili e non dipende dalle caratteristiche personali del contribuente, ossia dal suo status, ma attribuisce rilievo esclusivamente all’elemento oggettivo dell’immobile e, in particolare, alla circostanza che il contribuente vi dimori abitualmente.
Nell’abitazione principale, infatti, dimora abitualmente il contribuente ma non necessariamente anche i familiari: sempre più spesso i coniugi decidono, solitamente per motivi di lavoro o di assistenza ai genitori anziani, di stabilire dimore distinte.
La norma censurata si risolveva in una penalizzazione del contribuente coniugato non convivente, in violazione dei principi di eguaglianza davanti al Fisco e di tutela della famiglia.
Post di Alberto Antico – avvocato
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