La Soprintendenza può dichiarare bene culturale una raccolta di disegni?
Il Consiglio di Stato ha affermato che per archivio deve intendersi un insieme di documenti conservati in modo ordinato e sotto una gestione unitaria, in modo che ciascun documento possa essere rintracciato seguendo determinati criteri logici, nonché raccolti e ordinati in complesso da un unico soggetto che ne è venuto in possesso per ragioni connesse all’attività, pubblica o privata, da esso svolta, atteso che l’archivio risponde all’esigenza di documentare tale attività. Non è perciò necessario, per aversi un archivio, un “nesso orizzontale” tra i documenti, nesso che invece caratterizza le raccolte o collezioni.
Ancorché l’art. 10, co. 3 d.lgs. 42/2004 si riferisca specificamente a raccolte di libri (lett. c) e a collezioni di oggetti (lett. e), la Soprintendenza ben può sottoporre a vincolo una raccolta di documenti (nel caso di specie, disegni): infatti, se le raccolte e le collezioni fossero soggette a tutela solo se riferite a libri o oggetti, resterebbero irragionevolmente privi di tutela documenti che, letti nel loro insieme, acquistano un particolare significato culturale e che, pertanto, è opportuno mantenere uniti.
Post di Alberto Antico – avvocato
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