Il decreto Milleproroghe ha prorogato le concessioni balneari… ma deve essere disapplicato per esempio dai Comuni?
Nella seduta del 23.02.2023, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la legge di conversione del d.l. 198/2022, cd. decreto Milleproroghe per il 2023.
Tra le altre cose, questa legge ritarda di un anno – in alcuni casi circostanziati, anche di due anni – le gare per le concessioni delle spiagge.
Una simile previsione, però, contrasta apertamente con quanto deciso dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (cfr. sentt. nn. 17-18/2021).
L’Adunanza ha stabilito che le norme legislative nazionali che hanno disposto, e che in futuro dovessero ancora disporre, la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative – compresa la moratoria introdotta per fronteggiare la pandemia – sono in contrasto con il diritto eurounitario (cfr. art. 49 TFUE e art. 12 dir. 2006/123/CE).
Tali norme, pertanto, non devono essere applicate né dai Giudici né dalla P.A.
Ancorché siano intervenuti atti di proroga della P.A. (persino se in seguito a un giudicato favorevole o se su di essi sia calato il giudicato favorevole) deve escludersi la sussistenza di un diritto alla prosecuzione del rapporto in capo gli attuali concessionari. Gli effetti prodotti dalla legge sulle concessioni già rilasciate devono parimenti ritenersi tamquam non esset, senza che rilevi la presenza o no di un atto dichiarativo dell’effetto legale di proroga adottato dalla P.A. o l’esistenza di un giudicato.
Le concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative già in essere continuano ad essere efficaci sino al 31 dicembre 2023: oltre tale data, anche in assenza di una disciplina legislativa, esse cesseranno di produrre effetti, nonostante qualsiasi eventuale ulteriore proroga legislativa che intervenisse, la quale andrebbe considerata senza effetto perché in contrasto con le norme dell’UE.
Ad ascoltare l’Adunanza Plenaria, la norma del Milleproroghe “nasce morta”, poiché sia la P.A. sia i Giudici sono tenuti a non applicarla e, quindi, a bandire le nuove gare. Non a caso, il Capo dello Stato ha promulgato la legge, contestualmente esprimendo delle riserve sulle questioni, chiedendo al Governo di ponderare adeguatamente la situazione.
Post di Alberto Antico – avvocato
Buon giorno- se si avevano notizie su eventuali ulteriori proroghe di inizio e fine lavori per i titoli abilitativi – grazie- Perchè la nota dell’Anci arrivata ai comuni parla solo dei Dehors, ma non di altro- grazie–
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