La Consulta dichiara incostituzionale la l. R.V. n. 34/2019 sul cd. “controllo di vicinato”

18 Nov 2020
18 Novembre 2020

La Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità dell’intera disciplina regionale veneta avente ad oggetto il cd. “controllo di vicinato” (l. R.V. n. 34/2019), per contrasto con gli artt. 117, co. 2, lett. h) e 118, co. 3 Cost.

In particolare, la Consulta ha ribadito la differenza tra il nucleo di sicurezza cd. primaria, di competenza statale, e quello di sicurezza cd. secondaria, che può essere anche di competenza regionale. Con quest’ultimo si intendono tutti quegli interventi che, riguardando materie di competenza (anche) regionale, quale il governo del territorio, le politiche sociali, l’assistenza sanitaria e la polizia locale, contribuiscono ad accrescere e a migliorare la sicurezza e le condizioni di vivibilità della popolazione.

Pertanto, dichiara la Corte Costituzionale, nelle intenzioni del legislatore statale alle Regioni è affidato il compito di creare e sviluppare un ambiente sociale che, per come è strutturato, riduca il rischio e/o la tendenza dei privati a commettere reati; mentre la fase più strettamente sanzionatoria e coercitiva è e rimane di competenza esclusivamente statale.

È in questo sistema che si dovrebbe inserire la legge veneta: la Consulta ha ritenuto che, seppure formalmente strutturata di modo da schivare le censure di costituzionalità, la stessa avesse in sé alcune caratteristiche che la rendevano sostanzialmente un’espressione di sicurezza primaria, alla Regione impedita. Tale decisione è derivata dal fatto che:

-la norma di legge parlava espressamente di “prevenzione generale e controllo del territorio”;

- la Regione si inseriva direttamente, con futuri provvedimenti di Giunta, nei rapporti tra Enti locali e Uffici Territoriali del Governo, promuovendo la stipula di accordi o protocolli d’intesa, in materia di tutela dell’ordine e sicurezza pubblica;

- infine, veniva creata una banca dati autonoma per la raccolta dei dati sull’andamento dei reati in Regione.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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