Assegnate alla Regione del Veneto le risorse del FSC 2021-2027

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 170 del 22.07.2024) la delibera del 23 aprile 2024 del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, di assegnazione alla Regione del Veneto delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2021-2027 ai sensi dell’art. 1, co. 178, lett. e l. 178/2020 ss.mm.ii.

La delibera è consultabile al link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2024-07-22&atto.codiceRedazionale=24A03734&elenco30giorni=false.

Post di Alberto Antico – avvocato

Ripartite le risorse per il 2023 del Fondo in favore dei Comuni con meno di 500 abitanti

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 170 del 22.07.2024) un comunicato con cui si annuncia nel sito del Ministero dell’interno – Dipartimento per gli affari interni e territoriali – area tematica «La finanza locale», alla pagina https://dait.interno.gov.it/finanza-locale contenuto «I decreti», è stato pubblicato il testo integrale del decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, del 20 giugno 2024, corredato degli allegati A e B, relativo al «Riparto, per l’anno 2023, del Fondo in favore dei piccoli comuni con meno di 500 abitanti, per lo svolgimento delle funzioni fondamentali anche in relazione alla perdita di entrate connessa all’emergenza epidemiologica da COVID-19», di cui all’art. 1, co. 832 l. 178/2020.

Il comunicato è consultabile al link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2024-07-22&atto.codiceRedazionale=24A03795&elenco30giorni=false.Post di Alberto Antico – avvocato

Regime sanzionatorio rispetto al Fondo speciale per l’equità del livello dei servizi

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 171 del 23.07.2024) il decreto del Ministero dell’interno 6 giugno 2024, che disciplina le modalità di attuazione del regime sanzionatorio previsto dall’art. 1, co. 498-500 l. 213/2023, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati ai Comuni beneficiari del Fondo speciale per l’equità del livello dei servizi.

Il decreto è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2024-07-23&atto.codiceRedazionale=24A03669&elenco30giorni=false.

Post di Alberto Antico – avvocato

La dichiarazione di notevole interesse pubblico di un bene paesaggistico: il caso dell’area alpina compresa tra il Comelico e la Val d’Ansiei

24 Lug 2024
24 Luglio 2024

È stato deciso l’appello sulla sentenza del TAR Veneto riferita alla dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area alpina compresa tra il Comelico e la Val d’Ansiei, Comuni di Auronzo di Cadore, Danta di Cadore, Santo Stefano di Cadore, San Pietro di Cadore, San Nicolò di Comelico e Comelico Superiore (BL), reputata «bellezza panoramica» «avente valore estetico e tradizionale», in base all’art. 136 d.lgs. 42/2004.

Avverso questo provvedimento, la Regione del Veneto aveva esperito (infruttuosamente) un conflitto di attribuzioni tra enti innanzi alla Corte costituzionale.

Il Consiglio di Stato ha affermato che il giudizio che presiede all’imposizione di una dichiarazione di interesse pubblico è, in rapporto al principio fondamentale dell’art. 9 Cost., un giudizio di ordine tecnico e come tale si sottrae al sindacato giurisdizionale, salvo sia basato su un percorso argomentativo travisante o incongruo rispetto alla tecnica stessa, o comunque risulti oggettivamente inattendibile.

È, quindi, da ritenere legittima una dichiarazione di interesse pubblico impositiva di un vincolo su un’area anche molto vasta quando – alla luce della valutazione tecnica dell’Organo competente – l’interesse paesaggistico protetto sia unitario sebbene i singoli beni, individualmente considerati, presentino caratteristiche diverse.

Nel caso di specie, il Ministero non ha dato rilievo determinante all’estensione dei vincoli ex lege ivi gravanti, bensì all’introduzione di una disciplina d’uso su tutta l’area, per garantire la tutela paesaggistica non solo nella formale individuazione del bene da tutelare, ma anche nella gestione dei conseguenti interventi, al fine di assicurare, ai sensi dell’art. 131, co. 1 d.lgs. cit., la conservazione, il recupero e la valorizzazione degli aspetti e caratteri del paesaggio.

Il potere ministeriale di dichiarare un bene paesaggistico di notevole interesse pubblico è previsto dall’art. 138, co. 3 d.lgs. cit., in riferimento agli “immobili e le aree di cui all’art. 136” che precede; tale potere è direttamente attribuito all’Organo ministeriale e non ha né natura complementare né tanto meno supplementare.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

Read more

Valutazione dell’interesse culturale di un immobile

24 Lug 2024
24 Luglio 2024

Il TAR Veneto ricorda che la dichiarazione di interesse culturale di un bene immobile è sorretta da una valutazione ampiamente discrezionale, in cui entrano in gioco cognizioni specialistiche caratterizzate da ampi margini di opinabilità (arte, architettura, storia). Ne consegue che tale valutazione può essere censurata solo se palesemente illogica o incongruente, e non nel caso – come quello di specie – in cui la dichiarazione era accompagnata da un’approfondita relazione storico-artistica relativa al fabbricato.

Post di Alessandra Piola – avvocato

Read more

La Corte costituzionale ridisegna l’istituto del cd. payback per i dispositivi medici

24 Lug 2024
24 Luglio 2024

Il cd. payback è disciplinato dall’art. 9-ter d.l. 78/2015, come convertito nella l. 125/2015. Tale norma stabilisce un tetto alla spesa regionale per i dispositivi medici; se la Regione supera il tetto, le imprese che forniscono i dispositivi ai Servizi sanitari regionali sono tenute a contribuire parzialmente al ripiano dello sforamento. Per gli anni dal 2015 al 2018 è espressamente prevista la procedura di determinazione dell’ammontare del ripiano a carico delle singole imprese (cfr. comma 9-bis art. cit., come modificato dal d.l. 198/2022, come convertito nella l. 14/2023).

In parallelo, l’art. 8 d.l. 34/2023, come convertito nella l. 56/2023, istituisce un fondo statale da assegnare pro-quota alle Regioni che nel medesimo periodo 2015-2018 abbiano superato il tetto di spesa. La norma consentiva inoltre alle imprese fornitrici dei dispositivi di versare solo il 48% della rispettiva quota di ripiano, a condizione che rinunciassero a contestare in giudizio i provvedimenti relativi all’obbligo di pagamento.

La Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale quest’ultima previsione, nella parte in cui condizionava la riduzione dell’onere a carico delle imprese alla rinuncia, da parte delle stesse, al contenzioso. Perciò, a tutte le imprese fornitrici è ora riconosciuta la riduzione dei rispettivi pagamenti al 48%.

La Corte ha invece rilevato che il meccanismo del payback, pur presentando di per sé diverse criticità, non risulta irragionevole in riferimento all’art. 41 Cost., quanto al periodo 2015-2018.

Esso, infatti, pone a carico delle imprese per tale arco temporale un contributo solidaristico, correlabile a ragioni di utilità sociale, al fine di assicurare la dotazione di dispositivi medici necessaria alla tutela della salute in una situazione economico-finanziaria di grave difficoltà.

Il meccanismo non risulta neppure sproporzionato, alla luce della significativa riduzione al 48% dell’importo originariamente posto a carico delle imprese, riduzione ora riconosciuta incondizionatamente a tutte le aziende.

Infine, la Consulta ha precisato che il comma 9-bis dell’art. 9-ter d.l. 78/2015, introdotto nel 2022, non ha natura retroattiva, in quanto si è limitato a rendere operativo l’obbligo di ripiano a carico delle imprese fornitrici, senza influire, in modo costituzionalmente insostenibile, sull’affidamento che le parti private riponevano nel mantenimento del prezzo di vendita dei dispositivi medici.

Si segnala che diversi commentatori hanno aspramente criticato l’istituto del payback, sia perché imputa alle imprese private le conseguenze dello sforamento dei costi pubblici (avvenuta anni addietro) i quali, però, dipendono dalle politiche decise dalla Regione; sia perché potrebbe indurre gli operatori economici delle future gare in ambito medico a gonfiare i prezzi d’offerta, al fine di tutelarsi da un eventuale futuro ritorno del payback stesso.

Post di Alberto Antico – avvocato

sent. Corte cost. n. 139-2024

sent. Corte cost. n. 140-2024

Modificato il Codice del terzo settore

24 Lug 2024
24 Luglio 2024

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 168 del 19.07.2024) la l. 4 luglio 2024, n. 104, che entrerà in vigore il 03.08.2024, contenente disposizioni in materia di politiche sociali e di Enti del terzo settore.

La legge è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/07/19/24G00120/sg.

Si segnala in particolare l’art. 4 della legge citata, il quale contiene delle modifiche al Codice del terzo settore, di cui al d.lgs. 117/2017.

Post di Alberto Antico – avvocato

Quando le donazioni indirette e informali sono tassate

24 Lug 2024
24 Luglio 2024

La Cassazione, con la sentenza n. 7442 del 20 marzo 2024, ha stabilito che le donazioni informali (es. quando il genitore dà denaro al figlio) e le donazioni indirette (es. quando il genitore paga la casa al figlio) non sono soggette a imposta di donazione perché non c'è obbligo di registrazione.

La sentenza rimette in discussione quanto sostenuto dalla Circ. AE 11 agosto 2015 n. 30/E, secondo la quale genericamente l'imposta di donazione si applica alle liberalità tra vivi che si caratterizzano per l'assenza di un atto scritto (soggetto a registrazione).

https://www.quotidianopiu.it/dettaglio/10865139/donazioni-informali-e-indirette-quando-non-sono-tassate

Il Piano Italia 5G

23 Lug 2024
23 Luglio 2024

Il TAR Veneto ha commentato l’art. 4, co. 7-bis d.l. 60/2024, come convertito nella l. 95/2024, secondo il quale, al fine di consentire il tempestivo raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale di cui ai regg. (UE) 2021/240 e 2021/241, fino al 31.12.2026, per gli interventi del Piano Italia 5G di realizzazione di nuove infrastrutture di rete idonee a fornire servizi radiomobili con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, la localizzazione degli impianti nelle aree bianche oggetto dell’intervento è disposta, anche in deroga ai regolamenti comunali di cui all’art. 8, co. 6 l. 36/2001, sulla base della posizione dei pixel sul territorio nazionale come indicati dal relativo bando di gara.

La norma dimostra l’esigenza che i Comuni deroghino alle proprie disposizioni regolamentari per favorire la realizzazione del Piano Italia 5G e, al tempo stesso, la volontà del legislatore di prevenire il possibile contenzioso sulla legittimità delle disposizioni comunali che, in vario modo, limitano l’installazione delle stazioni radio base.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

Il favor del legislatore e della giurisprudenza per le antenne telefoniche

23 Lug 2024
23 Luglio 2024

Il TAR Veneto ha annullato un diniego di autorizzazione ex art. 44 d.lgs. 259/2003 per la realizzazione di una nuova infrastruttura per le telecomunicazioni poiché, in violazione dell’art. 10-bis l. 241/1990, le ragioni addotte dal privato per dimostrare l’impossibilità tecnica di utilizzo dell’infrastruttura già esistente non erano considerate dal Comune e, di conseguenza, dalla determinazione conclusiva della conferenza di servizi.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

© Copyright - Italia ius | Diritto Amministrativo Italiano - mail: info@italiaius.it - Questo sito è gestito da Cosmo Giuridico Veneto s.a.s. di Marangon Ivonne, con sede in via Centro 80, fraz. Priabona 36030 Monte di Malo (VI) - P. IVA 03775960242 - PEC: cosmogiuridicoveneto@legalmail.it - la direzione scientifica è affidata all’avv. Dario Meneguzzo, con studio in Malo (VI), via Gorizia 18 - telefono: 0445 580558 - Provider: GoDaddy Operating Company, LLC