Condizioni dell’azione e titolo edilizio

21 Giu 2024
21 Giugno 2024

Il T.A.R. afferma che per impugnare il titolo edilizio altrui occorre dimostrare in giudizio sia la legittimazione attiva sia l’interesse al ricorso, allegando un pregiudizio serio, concreto ed attuale.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Declaratoria di annullabilitĂ  di un atto ai soli fini risarcitori

21 Giu 2024
21 Giugno 2024

Il TAR Veneto si è parzialmente allineato ai principi enunciati dall’Adunanza plenaria, secondo cui per procedersi all’accertamento dell’illegittimità dell’atto ai sensi dell’art. 34, co. 3, c.p.a., è sufficiente che il ricorrente dichiari di avervi interesse a fini risarcitori; non è pertanto necessario specificare i presupposti dell’eventuale domanda risarcitoria né tanto meno averla proposta nello stesso giudizio di impugnazione; la dichiarazione deve essere resa nelle forme e nei termini previsti dall’art. 73 c.p.a.

Il TAR ha affermato che tali principi non valgono quando il ricorso è inammissibile per carenza originaria di interesse.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Censure relative all’indennità di esproprio

21 Giu 2024
21 Giugno 2024

Il TAR Veneto ha affermato che le censure volte a contestare la misura, la congruità, l’adeguatezza e la stima dell’indennizzo sono pacificamente devolute alla cognizione del G.O: dette censure sono, comunque, prive di efficacia invalidante, atteso che le vicende riguardanti l’indennità non hanno alcun riflesso sulla legittimità del provvedimento che dichiara la pubblica utilità dell’opera, né su quelli di occupazione e di esproprio.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La Soprintendenza ha l’obbligo di esaminare le migliorie progettuali proposte dal privato dopo il preavviso di rigetto

20 Giu 2024
20 Giugno 2024

Il TAR Veneto ha annullato il parere definitivo sfavorevole della Soprintendenza su di un’istanza di concessione di area pubblica per plateatico, per aver rinviato essenzialmente ed unicamente alla motivazione già espressa nei precedenti motivi ostativi, nonostante il fatto che dopo la loro adozione il privato aveva presentato un nuovo progetto, rimodulato proprio per ottemperare ai rilievi critici della Soprintendenza.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Per impugnare un titolo edilizio (anche paesaggistico) è necessario avervi interesse

20 Giu 2024
20 Giugno 2024

Il TAR Veneto ha dichiarato inammissibile il ricorso di un privato avverso il nulla osta della competente Soprintendenza in variante all’autorizzazione paesaggistica ottenuta dal vicino e finalizzata alla “realizzazione di una fascia di rispetto a prato lungo la corsia carraia in ghiaia lungo il confine di proprietà interno”, per non aver dimostrato quale mai pregiudizio gli deriverebbe.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Autorizzazione paesaggistica parziale

20 Giu 2024
20 Giugno 2024

Il TAR Veneto ha annullato un’autorizzazione paesaggistica solo parziale, per non aver l’Ente Parco confutato la fondatezza delle osservazioni del privato a seguito del preavviso di rigetto, peraltro formulate tempestivamente dopo appena due giorni, limitandosi a confermare asetticamente – dopo il decorso di ulteriori quarantasette giorni – quanto espresso nella precedente valutazione tecnica.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Illecito paesaggistico e proprietario incolpevole

20 Giu 2024
20 Giugno 2024

Il T.A.R. Veneto afferma che la sanzione ripristinatoria di cui all’art. 167 del d.lgs. n. 42/2004 si applica anche al soggetto cd. proprietario incolpevole che non è l’autore materiale dell’illecito paesaggistico.

Post di Daniele Iselle

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Incostituzionale il divieto di divenire assessori o rappresentanti dell’Ente locale per gli affini del Sindaco o del Presidente della Provincia, in base ad un matrimonio cessato per divorzio

20 Giu 2024
20 Giugno 2024

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 64, co. 4 d.lgs. 267/2000, cd. T.U. Enti locali (TUEL), nella parte in cui prevede che non possono far parte della Giunta, né essere nominati rappresentanti del Comune e della Provincia, gli affini entro il terzo grado del Sindaco o del Presidente della Giunta provinciale, anche quando l’affinità deriva da un matrimonio rispetto al quale il giudice abbia pronunciato, con sentenza passata in giudicato, lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili per una delle cause previste dall’art. 3 della legge divorzile (l. 898/1970).

Limitare nelle ipotesi in esame l’accesso ad un ufficio pubblico politico, con conseguente affermazione della relativa causa di incompatibilità, nel bilanciamento tra la cura dell’imparziale agire della P.A. e la tutela del diritto inviolabile all’elettorato, si pone in contrasto con i canoni di proporzione e ragionevolezza.

La manifesta irragionevolezza di tale disciplina emerge dall’essere la stessa, nella sua permanente affermazione, del tutto sganciata dalle sorti del rapporto di riferimento, e dalla differenza rispetto alla situazione dell’ex coniuge del Sindaco, per il quale l’incompatibilità non sussiste.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Approvata da entrambe le Camere la legge quadro sull’autonomia differenziata delle Regioni: la parola al Quirinale

19 Giu 2024
19 Giugno 2024

Nella seduta del 18.06.2024, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge quadro per l’autonomia differenziata delle Regioni, che si allega. Il testo passerà ora all’esame del Capo dello Stato per la promulgazione (o l’eventuale rinvio alle Camere); infine, si dovrà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Ai sensi dell’art. 116, co. 3 Cost., ferma la disciplina di base per le cinque Regioni a statuto speciale e per le altre Regioni a statuto ordinario, le Regioni possono chiedere ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti tutte le materie di competenza legislativa concorrente (art. 117, co. 3 Cost.), nonché le materie dell’organizzazione degli Uffici del giudice di pace (art. 117, co. 2, lett. l Cost.), delle norme generali sull’istruzione (succ. lett. n) e della tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali (succ. lett. s), da concedersi con una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli Enti locali, nel rispetto dei princìpi sull’autonomia finanziaria (art. 119 Cost.).

La legge testé approvata pone il quadro di riferimento per le successive eventuali leggi di concessione di tale autonomia potenziata (anche in considerazione dei referendum consultivi promossi a questo proposito dalla Lombardia e dal Veneto nel 2017, nonché delle richieste avanzate dall’Emilia-Romagna).

Post di Alberto Antico – avvocato

leg.19.pdl.camera.1665.19PDL0072530

SCIA illegittima ed inibitoria d’ufficio

19 Giu 2024
19 Giugno 2024

Il T.A.R. Veneto ricorda che se la DIA/SCIA si consolida per decorrenza del termine, in caso di dichiarazione mendace, il Comune deve attivare il rimedio previsto dall’art. 21 nonies della l. n. 241/1990, ovvero procedere alla sua inibitoria d’ufficio, se ne ricorrono i presupposti di legge, essendo illegittimo disporne la cd. inibitoria ordinaria.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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