Sulle varianti post-l. n. 10/1977

25 Giu 2024
25 Giugno 2024

Il TAR Veneto afferma che una nota autografa del Sindaco in sede di sopralluogo ai fini dell’agibilità-abitabilità non può costituire variante al titolo edilizio originario, in particolare se adottata successivamente alla l. n. 10/1977, che ha per la prima volta formalmente disciplinato l’istituto delle varianti ai titoli edilizi.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Incostituzionale la legge siciliana che differiva (anche solo) il termine ultimo di presentazione delle istanze di proroga delle concessioni demaniali marittime in essere

24 Giu 2024
24 Giugno 2024

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale – per contrasto con il diritto dell’UE (rectius, con l’art. 12 dir. 2006/123/CE) – di una legge siciliana che prorogava il termine ultimo per la presentazione delle domande di proroga delle concessioni attualmente in essere.

Per vero, il differimento del termine disposto dalla norma in parola non si riferiva alla vera e propria proroga delle concessioni demaniali, ma esclusivamente alla presentazione, da parte del titolare in scadenza, dell’istanza di proroga del titolo.

Tuttavia, la rinnovazione anche solo di quest’ultima possibilità finisce con l’incidere sul regime di durata dei rapporti in corso, perpetuandone il mantenimento, e quindi rafforza, in contrasto con i principi del diritto dell’UE sulla concorrenza, la barriera in entrata per nuovi operatori economici potenzialmente interessati alla utilizzazione, a fini imprenditoriali, delle aree del demanio marittimo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Piano di Assetto Idrogeologico e risarcimento dei danni

24 Giu 2024
24 Giugno 2024

Il TAR Veneto sottolinea che l’introduzione di una Variante in peius al P.A.I., che renda inedificabile un’area, non comporta la possibilità di chiedere il risarcimento del conseguente danno al Comune, trattandosi di strumento urbanistico che esula dalle competenze di tale Ente.

Inoltre, il Giudice sembra essere scettico sulla qualifica come “danno” di una misura di salvaguardia per la pubblica incolumità.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Competenze ripartite in materia ambientale

24 Giu 2024
24 Giugno 2024

Il TAR Veneto sottolinea che è legittimo l’ordine al privato di redigere il piano di caratterizzazione del sito adottato dal Comune a seguito del provvedimento di individuazione del responsabile a cura della Provincia; entra qui in gioco anche il criterio della prevalenza, che frequentemente lega le ordinanze di rimozione dei rifiuti e quelle conseguenti di bonifica del sito inquinato.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Nesso di causalità in materia ambientale

24 Giu 2024
24 Giugno 2024

Il TAR Veneto ricorda che il nesso di causalità sufficiente a determinare il responsabile della contaminazione è quello del “più probabile che non”, non essendo dunque richiesta una prova di incontrovertibile evidenza scientifica.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Estensione del piano di caratterizzazione

24 Giu 2024
24 Giugno 2024

Il TAR Veneto evidenzia la legittimità della scelta della P.A. di estendere l’obbligo di redazione del piano di caratterizzazione ex art. 242 T.U. Ambiente all’intera area di proprietà del privato, se la possibile fonte di contaminazione è individuabile nell’attività produttiva svolta dal privato medesimo.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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La vicenda del cd. decreto Priolo al vaglio della Corte costituzionale

24 Giu 2024
24 Giugno 2024

Misure governative che impongono la prosecuzione di attività produttive di rilievo strategico per l’economia nazionale o la salvaguardia dei livelli occupazionali, nonostante il sequestro degli impianti ordinato dall’autorità giudiziaria, sono costituzionalmente legittime soltanto per il tempo strettamente necessario per portare a compimento gli indispensabili interventi di risanamento ambientale, in ogni caso non superiore a 36 mesi. Entro questo termine, occorrerà in ogni caso assicurare il completo superamento delle criticità riscontrate in sede di sequestro e ripristinare gli ordinari meccanismi autorizzatori previsti dalla legislazione vigente.

Lo ha stabilito la Corte costituzionale, nel contesto di una questione sollevata dal GIP di Siracusa nell’ambito di un procedimento relativo al sequestro degli impianti di depurazione di Priolo Gargallo, che a sua volta si iscrive in una più ampia indagine per disastro ambientale, ipotizzato a carico di varie aziende petrolchimiche operanti nella zona.

La questione investiva l’art. 104-bis, co. 1-bis.1, V periodo delle Norme di attuazione del c.p.p., come introdotto dall’art. 6 d.l. 2/2023, come convertito nella l. 17/2023, che autorizza il Governo, in caso di sequestro di impianti necessari ad assicurare la continuità produttiva di stabilimenti di interesse strategico nazionale, ad adottare “misure di bilanciamento” che consentano di salvaguardare la salute e l’ambiente senza sacrificare gli interessi economici nazionale e la salvaguardia dell’occupazione.

La Corte costituzionale ha anzitutto osservato che una lettura attenta della normativa sottoposta al suo esame conferma che, una volta che siano state adottate le misure in questione, il giudice che ha disposto il sequestro è tenuto ad autorizzare la prosecuzione dell’attività degli impianti, senza poter rimettere in discussione le scelte del Governo.

Tenendo conto degli attuali testi degli artt. 9 e 41 Cost., da un lato la Corte ha ritenuto rispettosa della Costituzione la previsione della possibilità per il Governo di dettare direttamente, in una situazione di crisi e in via provvisoria, misure conformi alla legislazione vigente, che consentano di assicurare continuità produttiva a uno stabilimento di interesse strategico nazionale, contenendo il più possibile i rischi per l’ambiente, la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Dall’altro lato, queste misure – la cui effettiva osservanza dovrà essere costantemente monitorata dalle autorità competenti – dovranno comunque “tendere a realizzare un rapido risanamento della situazione di compromissione ambientale o di potenziale pregiudizio alla salute determinato dall’attività delle aziende sequestrate”, e non invece “a consentirne indefinitamente la prosecuzione attraverso un semplice abbassamento del livello di tutela di tali beni”.

Post di Fiorenza Dal Zotto – architetto e funzionario comunale

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Modifiche a leggi regionali venete in materia di turismo

24 Giu 2024
24 Giugno 2024

Sul Bur n. 84 del 21 giugno 2024 è stata pubblicata la legge regionale veneta n. 13 del 18 giugno 2024, recante "Modifiche alla legge regionale 14 giugno 2013, n. 11 “Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto” e alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 “Nuove disposizioni in materia di agriturismo, ittiturismo, pescaturismo, turismo rurale, fattoria didattica, enoturismo, oleoturismo”.

Post di Daniele Iselle

https://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioLegge.aspx?id=532542

L’azione ex art. 2932 c.c. innanzi al G.A.

21 Giu 2024
21 Giugno 2024

Il TAR Veneto ha affermato che il rimedio previsto dall’art. 2932 c.c., al fine di ottenere l’esecuzione specifica dell’obbligo di concludere un contratto, deve ritenersi applicabile non solo nelle ipotesi di contratto preliminare non seguito da quello definitivo, ma anche in qualsiasi altra ipotesi dalla quale sorga l’obbligazione di prestare il consenso per il trasferimento o la costituzione di un diritto, sia in relazione ad un negozio unilaterale, sia in relazione ad un atto o ad un fatto dai quali detto obbligo possa sorgere ex lege.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Mancata stipula di una transazione e questioni di giurisdizione

21 Giu 2024
21 Giugno 2024

Il TAR Veneto ha affermato che spetta al G.O. conoscere dell’azione risarcitoria promossa dal privato per lesione del legittimo affidamento conseguente alla mancata attuazione della deliberazione con cui il Consiglio di un Comune approvava lo schema di transazione per la definizione del contenzioso insorto con il privato stesso in relazione all’esproprio del suo terreno all’interno di un’area PIP, transazione poi nei fatti non stipulata.

Post di Alberto Antico – avvocato

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