Omessa notificazione dell’appello al controinteressato

10 Nov 2023
10 Novembre 2023

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha affermato che l’omessa tempestiva notifica dell’appello al controinteressato non determina la sua radicale inammissibilità, né la formazione del giudicato nei confronti del controinteressato medesimo, in quanto il contraddittorio deve intendersi legittimamente instaurato con la notifica ad almeno una delle parti interessate a contraddire (cfr. art. 95, co. 2 c.p.a.).

Post di Alberto Antico – avvocato

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Risarcimento del danno causato dalla P.A.

10 Nov 2023
10 Novembre 2023

Il TAR Catania ha affermato che spetta al danneggiato fornire in giudizio la prova di tutti gli elementi costitutivi della fattispecie risarcitoria, tra i quali la sussistenza di un nesso causale che colleghi la condotta commissiva o omissiva della P.A. (omessa autorizzazione allo smaltimento dei reflui) all’evento dannoso e l’effettività del danno di cui si invoca il ristoro, con la conseguenza che, ove la domanda di risarcimento manchi di tale necessaria prova, essa non può che essere respinta. Ciò anche perché nell’azione di responsabilità per danni il principio dispositivo dell’art. 2697, co. 1 c.c. opera con pienezza, senza il temperamento del metodo acquisitivo caratteristico dell’azione giurisdizionale di annullamento.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La responsabilitĂ  condivisa nella gestione dei rifiuti

10 Nov 2023
10 Novembre 2023

Il TAR Veneto si sofferma sul cd. principio della responsabilitĂ  condivisa nella gestione dei rifiuti, per il quale la responsabilitĂ  per la corretta gestione dei rifiuti grava su tutti i soggetti coinvolti nella loro produzione, detenzione, trasporto e smaltimento, essendo essi investiti di una posizione di garanzia in ordine al corretto smaltimento dei rifiuti medesimi: si tratta dunque di responsabilitĂ  solidale.

Ciò significa che anche il trasportatore è titolare di un onere di diligenza (che opera ex ante) relativamente al materiale che gli viene conferito, e che potrebbe costituire rifiuto. Inoltre, la mancanza di disponibilità dell’area di collocamento dei rifiuti non significa che tale soggetto non possa (rectius: debba) attivarsi per riparare il danno ambientale che ha contribuito a cagionare.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Legge veneta sul consumo di suolo e PUA in corso di approvazione

09 Nov 2023
9 Novembre 2023

Il dott. Roberto Travaglini, che sentitamente ringraziamo, ci invia la seguente nota a commento delle sentenze del Consiglio di Stato che hanno ribaltato le decisioni del TAR Veneto in materia di variante sul consumo di suolo del P.I. di Vicenza.

In estrema sintesi, in sede di adozione di una variante parziale al P.I., il Comune di Vicenza confermava, per quanto qui di interesse, gli accordi pubblico/privati ex art. 6 l.r. Veneto 11/2004 giĂ  sottoscritti dai proponenti e giĂ  ritenuti di rilevante interesse pubblico.

E tuttavia, in sede di approvazione della variante, il Comune, al dichiarato fine di attenersi ai contenuti della l.r. Veneto 14/2017 e ai limiti di quantitĂ  di consumo di suolo assegnati, espungeva le previsioni di espansione edilizia in zone esterne agli ambiti di urbanizzazione consolidata contemplate nel Piano adottato.

Poiché il precedente P.I., approvato nel 2013, decadeva in data 23 marzo 2018 per decorso del quinquennio previsto dall’art. 18, co. 7 l.r. Veneto 11/2004, l’approvazione della variante in parola comportava la decadenza dei PUA con essa incompatibili.

In prime cure il TAR Veneto accoglieva il ricorso di alcuni privati, ritrovatisi con un PUA asseritamente decaduto, affermando che il Comune non poteva motivare in base alla l.r. Veneto 14/2017, perché proprio tale legge esenta dal computo del consumo di suolo i PUA in corso di approvazione alla data della sua entrata in vigore (cfr. art. 13, co. 4-5 l.r. cit.).

Il Consiglio di Stato ha invece ritenuto diversamente, come ben spiegato dal dott. Travaglini, dato che le disposizioni in materia di P.U.A. in itinere oggetto della legge sul consumo sembrano avere un ambito circoscritto e delimitato alla prefata legge regionale, ovvero soggiacciono (rectius: sottostanno) alle previsioni urbanistiche previste dalla l.r. Veneto 11/2004, le quali “prevalgono” sulle prime.

Nota su Cons. Stato 9436 e 9438-2023

sent. CdS n. 9436-2023

sent. CdS n. 9438-2023

Sanatoria edilizia e autorizzazione sismica

09 Nov 2023
9 Novembre 2023

La Corte di cassazione penale – per vero, in un obiter dictum – ha ricordato che il rispetto del requisito della conformità delle opere sia alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della realizzazione che a quella vigente al momento della presentazione della domanda di regolarizzazione (cd. doppia conformità), richiesto ai fini del rilascio del permesso di costruire in sanatoria ex artt. 36 e 45 d.P.R. 380/2001, è da ritenersi escluso nel caso di edificazioni eseguite in assenza del preventivo ottenimento dell’autorizzazione sismica.

Post di Daniele Iselle

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L’ordine di demolizione dell’abuso edilizio impartito dal giudice penale

09 Nov 2023
9 Novembre 2023

La Corte di cassazione penale ha affermato che l’ordine di demolizione impartito dal giudice penale, pur costituendo una statuizione sanzionatoria giurisdizionale, ha natura amministrativa e non è suscettibile di passare in giudicato, essendo sempre possibile la sua revoca quando risulti assolutamente incompatibile con atti amministrativi della competente Autorità, che abbia conferito all’immobile altra destinazione o abbia provveduto alla sua sanatoria. Una simile situazione, tuttavia, non determina alcuna automatica caducazione dell’ordine di demolizione, restando fermo il potere-dovere del giudice dell’esecuzione penale di verificare la legittimità dell’atto concessorio sotto il duplice profilo della sussistenza dei presupposti per la sua emanazione e dei requisiti di forma e di sostanza richiesti dalla legge per il corretto esercizio del potere di rilascio.

Post di Daniele Iselle

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Anche la Corte di cassazione penale celebra il de profundis per la sanatoria giurisprudenziale

09 Nov 2023
9 Novembre 2023

La Corte di cassazione penale ha affermato che la sanatoria degli abusi edilizi idonea ad estinguere il reato di cui all’art. 44 T.U. edilizia e a precludere l’irrogazione dell’ordine di demolizione dell’opera abusiva previsto dal precedente art. 31, co 9, può essere solo quella dell’art. 36 T.U. cit., che richiede la doppia conformità delle opere alla disciplina urbanistica vigente, sia al momento della realizzazione del manufatto, sia al momento della presentazione della domanda di permesso in sanatoria, dovendo escludersi la possibilità che tali effetti possano essere attribuiti alla cd. sanatoria giurisprudenziale o impropria, che consiste nel riconoscimento della legittimità di opere originariamente abusive che, solo dopo la loro realizzazione, siano divenute conformi alle norme edilizie ovvero agli strumenti di pianificazione urbanistica.

Post di Daniele Iselle

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Ancora sulla disciplina degli orari di limitazione del gioco d’azzardo

08 Nov 2023
8 Novembre 2023

Il T.A.R. Veneto conferma la propria consolidata giurisprudenza in materia di regolamentazione  da parte dei Comuni degli orari delle sale da gioco e delle conseguenti sanzioni.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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La misteriosa disciplina del co-housing nelle sue varie forme realizzative

08 Nov 2023
8 Novembre 2023

Daniele Iselle, che sentitamente ringraziamo, ha predisposto una nota sul co-housing.

Esso consiste nella condivisione di spazi e servizi da parte di chi vive in unità abitative indipendenti, ma situate in uno stesso complesso. Il modello è anglosassone e da decenni funziona molto bene in Inghilterra, negli Stati Uniti e nel Nord Europa.

LA MISTERIOSA DISCIPLINA DEL CO-HOUSING NELLE SUE VARIE FORME REALIZZATIVE.

Diritti di rogito al Segretario degli Enti locali

08 Nov 2023
8 Novembre 2023

La Corte costituzionale (nel dichiararne la conformità alla Costituzione) ha offerto un pregevole commento dell’art. 10, co. 2-bis d.l. 90/2014, come convertito dalla l. 114/2014, secondo cui negli Enti locali privi di dipendenti con qualifica dirigenziale, e comunque a tutti i Segretari comunali che non hanno qualifica dirigenziale, una quota del provento annuale spettante al Comune ai sensi dell’art. 30, co. 2 l. 734/1973 ss.mm.ii., per gli atti di cui ai nn. da 1 a 5 della tabella D allegata alla l. 604/1962, è attribuita al Segretario comunale rogante, in misura non superiore a 1/5 dello stipendio in godimento.

Post di Alberto Antico – avvocato

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