I docenti a tempo pieno non possono svolgere attivitĂ  esterna con partita IVA neanche fuori dall’orario di lavoro

02 Lug 2015
2 Luglio 2015

La Corte dei Conti della Campania ha condannato alcuni professioni universitari, che avevano optato per il tempo pieno, ma avevano poi svolto attivitĂ  libero professionale con partita IVA, sia pure fuori dall'orario di lavoro.

La condanna riguarda le differenze retributive tra il tempo pieno e il tempo parziale e gli incentivi spettanti per il tempo pieno.

Nell'atto introduttivo del giudizio la Procura evidenziava che l'assoluto divieto all’esercizio del commercio, dell’industria e di alcun’altra professione imposto nel caso di opzione per la docenza a tempo pieno chiaramente deducibile dal combinato disposto degli artt. 60 D.P.R. n. 3/1957, 11 D.P.R. n. 382/1980 (citato in precedenza) e 53, comma 7°, d.lgs. n. 165/2001, implica l'irrilevanza delle autorizzazioni all'esercizio delle attività svolte dai convenuti in regime di partita IVA, rilasciate in alcuni casi. Si precisa, in proposito, che taluni incarichi, pur se astrattamente autorizzabili o addirittura non abbisognevoli di alcuna autorizzazione, sarebbero comunque incompatibili con il regime di professore universitario a tempo pieno qualora fossero svolti nell’ambito dell’espletamento di un’attività professionale.

Il requirente ha evidenziato, ancora, che oggetto della contestazione non è certamente la mera tenuta di partita IVA -che ha rappresentato unicamente un elemento sintomatico dell'esercizio di attività professionale da parte dei convenuti- ma lo svolgimento di attività professionali con carattere di continuità e mediante una stabile organizzazione professionale.

La sentenza affronta anche alcune rilevanti questioni processuali,  in materia di termini per l'atto di citazione e di procedimento scaturito da scritti anonimi.

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Spetta al Dirigente e non al Sindaco limitare la circolazione nel centro abitato

02 Lug 2015
2 Luglio 2015

Il T.A.R. si occupa degli artt. 6 e 7 del Codice della Strada, chiarendo che spetta al Dirigente, anche se le diposizioni de quibus attribuiscono tale potere al Sindaco, emanare le ordinanze che regolamentano la sosta ed i divieti nel centro abitato.

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A proposito dei trasferimenti di cubatura

02 Lug 2015
2 Luglio 2015

Il T.A.R. di Bolzano si occupa dei trasferimenti di cubatura: devono rispettare tanto l’indice territoriale della zona quanto quello del singolo lotto.

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Quali requisiti deve avere il c.d. giovane progettista?

02 Lug 2015
2 Luglio 2015

Il T.A.R. si occupa della figura del c.d. giovane professionista, prevista dagli artt. 90, c. 7 del D.lgs. n. 163/2006 e 253, c. 5 del D.P.R. n. 207/2010, statuendo che lo stesso non deve avere né i requisiti morali né quelli professionali richiesti all’operatore economico.

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La Corte dei Conti condanna il falso medico a restituire tutti gli stipendi percepiti in 25 anni di lavoro

01 Lug 2015
1 Luglio 2015

Pubblichiamo una sentenza della Corte dei Conti del Veneto, che  condanna un falso medico di una AULS, che ha svolto l’attività di dirigente medico per 24 anni in assenza di laurea, specializzazione ed iscrizione all’albo.

La Sezione Giurisdizionale ha riconosciuto il danno nelle retribuzioni lorde percepite nel periodo di servizio per oltre 2 milioni di euro, respingendo l’eccezione di prescrizione, non riconoscendo alcun vantaggio per l’attività resa dal falso medico e negando l’esercizio del potere riduttivo.

In sede penale, l'interessato aveva semplicemente patteggiato una pena con il beneficio della sospensione condizionale.

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Corte dei Conti: il segretario comunale può percepire anche una retribuzione come amministratore di società interamente partecipata dal Comune?

01 Lug 2015
1 Luglio 2015

La Corte dei Conti dell'Emilia Romagna ha condannato un segretario comunale, che ha contemporaneamente percepito la propria retribuzione alle dipendenze del comune e quella di amministratore unico di una s.r.l. interamente partecipata dal suo comune, a restituire tutti i compensi percepiti come amministratore unico.

Secondo la tesi della Procura Regionale, tale compenso sarebbe stato corrisposto in violazione del principio di omnicomprensività della retribuzione di posizione del segretario comunale stabilito dall’art. 41, comma 6, del C.C.N.L. dei segretari comunali e provinciali del 16 maggio 2001 (e confermato dai successivi CC.CC.NN.L. del 7 marzo 2008, 14 dicembre 2010 e 1° marzo 2011).

La Procura ha anche evidenziato che l’erogazione del compenso in questione sarebbe avvenuta contravvenendo al divieto, posto ai dipendenti pubblici dall’art. 53, comma 7, del d.lgs. 30 marzo 2001 n. 165, di svolgere incarichi retribuiti, che non siano stati conferiti o previamente autorizzati dall’amministrazione di appartenenza, con conseguente obbligo di restituzione di quanto percepito.

La Corte ha accolto la contestazione relativa alla mancanza di autorizzazione.

La sentenza approfondisce anche la questione della giurisdizione nel caso di omessa restituzione di compensi illegittimamente percepiti. 

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Il piano casa del Veneto non consente di ampliare l’abitazione del custode in zona artigianale per ricavare un altro appartamento

01 Lug 2015
1 Luglio 2015

Il TAR per il Veneto, Sezione II, si è pronunciato, annullandolo, su un P.C. rilasciato per l’ampliamento di una porzione di fabbricato residenziale (abitazione del custode), con contestuale cambio di destinazione d'uso da artigianale a residenziale del piano terra a destinazione artigianale/industriale; l’ampliamento viene realizzato, in parte (fino a saturazione dei 500 mc.) ai sensi della norma tecnica operativa del PI che consente di ricavare in zona D1 Artigianale/Industriale un’unica unità abitativa per il custode/proprietario dell’impresa (fino a 500 mc. con vincolo di pertinenzialità rispetto all’immobile produttivo, da trascrivere sui registri immobiliari), e, in parte in applicazione dell’art. 2 della legge veneta c.d. sul “Piano Casa”.

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Come si concilia il principio del c.d. proprietario incolpevole con quello della precauzione?

01 Lug 2015
1 Luglio 2015

 Il T.A.R. cerca di conciliare, in materia di inquinamento, il principio del c.d. proprietario incolpevole con quello della precauzione.

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Cosa sono gli organismi di diritto pubblico?

01 Lug 2015
1 Luglio 2015

Il T.A.R. fornisce la definizione dei soggetti che vengono qualificati come organismi di diritto pubblico.

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Il Consiglio di Stato e gli Ordini degli Ingegneri del Veneto sulla non competenza dei geometri in materia di costruzioni civili in cemento armato

30 Giu 2015
30 Giugno 2015

Pubblichiamo una circolare, con la quale la Federazione regionale degli Ordini degli Ingegneri del Veneto porta a conoscenza dei competenti Uffici l’esito della sentenza del Consiglio di Stato, sez. V, n. 883 del 23.2.2015, che ha definito il contenzioso avente ad oggetto l’annullamento della deliberazione n. 96/12 della Giunta Comunale di Torri del Benaco (Vr), con cui si riconosceva ai geometri la possibilità di progettare e dirigere i lavori di costruzioni civili in cemento armato con volume almeno sino a mc 1.500.

In particolare, il Consiglio di Stato, al termine di un procedimento giurisdizionale che ha visto l’intervento dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e del Collegio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, ha affermato che “la competenza dei geometri è limitata alla progettazione, direzione e vigilanza di modeste costruzioni civili, con esclusione di quelle che comportino l’adozione – anche parziale – di strutture in cemento armato”, con la sola eccezione delle “piccole costruzioni accessorie nell’ambito di edifici rurali o destinati alle industrie agricole, che non richiedano particolari operazioni di calcolo e che per la loro destinazione non comportino pericolo per le persone”.

Competenze

Circolare_competenze_cemento armato_prot148_10_06_2015

Sentenza CdS n. 883-15

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