Annullamento giudiziale di un annullamento in autotutela di un PdC e normativa urbanistica sopravvenuta
Nel caso di specie, un privato presentava un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, per l’annullamento di un annullamento d’ufficio di un permesso di costruire formatosi per silentium.
Il Comune eccepiva l’improcedibilità del ricorso straordinario, basandosi sul fatto che la normativa di Piano sulla quale si era formato il titolo edificatorio non era più in vigore, per essere stata approvata nel frattempo una nuova variante allo strumento urbanistico generale.
Il Consiglio di Stato – in sede di parere vincolante – ha rigettato l’eccezione.
Un eventuale accoglimento del ricorso farebbe rivivere il permesso di costruire, sulla cui legittimità ed efficacia alcuna incidenza potrebbe avere la sopravvenuta normativa urbanistica.
Il Consiglio di Stato, peraltro, non fornisce indicazioni su come si coordinino questi effetti giuridici retroattivi con i termini di inizio e fine lavori.
Post di Dario Meneguzzo – avvocato
Articolo 62 – Disposizioni transitorie
62.1 Dalla data di adozione del presente P.I. e fino alla sua entrata in vigore si applicano le normali
misure di salvaguardia.
62.2 Per tutti i titoli autorizzativi rilasciati, si intendono confermate le norme vigenti all’atto del
rilascio, alle quali si potrà fare riferimento anche in caso di variante, purché l’inizio dei lavori
avvenga entro i termini di legge.
62.3 Nel caso di decadenza del titolo autorizzativo per mancata osservanza dei termini di validità,
il nuovo titolo autorizzativo dovrà essere conforme alle presenti N.T.O..
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