Come si individua la destinazione d’uso di un immobile?
Il TAR Palermo ha risposto che, in linea generale, la giurisprudenza ha dato rilevanza alle risultanze catastali e ai titoli giuridici, non invece all’utilizzo che ne faccia in concreto il soggetto che utilizzi l’immobile.
Tuttavia, le cose cambiano nella particolare materia del condono.
Giudicando il caso di un diniego di condono ex d.l. 269/2003, il TAR ha affermato che l’onere della prova dell’effettiva destinazione d’uso residenziale ricade, al pari degli altri elementi che giustificano il condono edilizio, sul privato; non costituiscono idonei elementi di prova le sole dichiarazioni sostitutive di notorietà. Le opere devono aver raggiunto, prima del 31 marzo 2003, una riconoscibile ed inequivoca identità funzionale, che ne connoti con assoluta chiarezza la destinazione d’uso, manifestando le caratteristiche oggettivamente ed univocamente idonee alla nuova destinazione.
Post di Alberto Antico – avvocato
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