L’interesse ad impugnare il PdC in deroga ottenuto dal vicino
Il TAR Veneto non ha ritenuto configurabile un danno attuale derivante dalla previsione contenuta nella convenzione allegata al PdC in deroga del vicino del ricorrente, recante il mero impegno finanziario assunto a titolo volontario dal vicino stesso per un futuro ed incerto intervento di sistemazione di un’intera strada, volto ad ottenere la continuità dell’assetto urbano fronte strada, con la realizzazione di un portico e di un marciapiede ad uso pubblico anche nell’area antistante l’edificio del ricorrente.
Ha invece ritenuto “evidente” che la progettata sopraelevazione dell’immobile del vicino (pari a 3,10 metri rispetto al preesistente) è suscettibile di recare un danno e una turbativa alle facoltà di godimento del ricorrente, proprietario dell’immobile immediatamente confinante, sotto il profilo della diminuzione di aria, luce, visuale.
Post di Alberto Antico – avvocato
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