Ogni edificazione ha il suo termine di impugnazione
Molti privati che ricorrono avverso il titolo edilizio dei vicini contano che il termine di impugnazione di sessanta giorni decorra dall’avvenuto accesso agli atti.
Il Consiglio di Stato invece, ricordando che il termine decorre dalla piena conoscenza, ha affermato che:
- Ove si eccepisca l’impossibilità di edificare sull’area, oppure la violazione delle distanze, il termine decorre dall’inizio dei lavori;
- Ove si contesti il dimensionamento, la consistenza ovvero la finalità del manufatto da costruire, il termine decorre dal completamento dei lavori o dal grado di sviluppo degli stessi.
I privati, perciò, hanno l’onere di promuovere il ricorso entro i suddetti termini: le ulteriore doglianze che dovessero emergere dall’ostensione degli atti potranno essere fatte valere in appositi motivi aggiunti.
Post di Daniele Iselle – funzionario comunale
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