Quando il miglioramento fondiario diventa una attività di cava
Il TAR si occupa della esecuzione di lavori di miglioria fondiaria con utilizzo del materiale di risulta e ritiene legittimo il diniego da parte della regione.
Il ricorrente sosteneva che il terreno ha una sistemazione in piano, inidonea per l’irrigazione a scorrimento, la quale richiede una leggera pendenza, e che la sistemazione in pendenza non potrebbe essere ottenuta con il solo movimento del terreno, dato il suo esiguo spessore, ma necessiterebbe di un’operazione più complessa – costosa e perciò insostenibile nelle attuali condizioni di scarsa redditività dell’attività agricola –, in base alla quale si dovrebbe spostare il terreno, operare sullo strato sottostante e quindi ricoprire con il terreno spostato.
La Regione aveva respinto la domanda per due motivazioni: 1) il risultato della irrigazione si può ottenere senza la escavazione; 2) l'intervento proposto rivela un interesse prevalente per la escavazione rispetto al resto, cosicchè si può qualificare come una cava.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato
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