Titoli edilizi, sanatorie, repressione degli abusi edilizi … in ordine sparso
Nel caso di specie, il privato eseguiva una ristrutturazione pesante; presentava nell’ordine una SCIA, un’istanza di PdC e un’istanza di PdC in sanatoria; non impugnava l’atto di sospensione sine die che il Comune emanava rispetto alla sanatoria; infine impugnava gli atti con cui il Comune reprimeva l’abuso edilizio.
Il TAR Veneto ha dichiarato il ricorso improcedibile, perché la presentazione dell’istanza di sanatoria implica l’ammissione dell’abuso e, a seguire, la mancata impugnazione dell’atto di sospensione sine die doveva intendersi come rigetto della sanatoria stessa.
Post di Alberto Antico – avvocato
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