L’istanza di annullamento d’ufficio
Il TAR Veneto ha affermato che l’esercizio dell’autotutela amministrativa costituisce manifestazione di un potere ampiamente discrezionale, che presuppone la valutazione circa l’esistenza di un interesse pubblico prevalente (e diverso dal mero ripristino della legalità violata, ove tale ipotesi ricorra) alla rimozione del provvedimento ed un’attenta ponderazione degli interessi privati coinvolti nella fattispecie, tenendo conto, altresì, del tempo trascorso.
L’ampia discrezionalità che connota l’esercizio del suddetto potere e le esigenze di certezza dei rapporti giuridici esclude – salve le ipotesi di legge e quelle in cui lo impongano evidenti ragioni di giustizia ed equità – finanche l’obbligo per la P.A. di provvedere su eventuali istanze provenienti da privati, a cui è riconosciuta natura di meri atti sollecitatori dell’esercizio di un potere officioso.
Nel caso di specie, era legittimo il diniego rilasciato sull’istanza di autotutela che mirava all’annullamento di una concessione permanente di passo carraio su una strada privata.
Post di Alberto Antico – avvocato
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