Un caso di mala amministrazione
Nel caso di specie, il Comune negava ai privati la concessione edilizia, poiché i loro fondi non ricadevano tutti in Zona B.
Dopo 10 anni, con tanto di ricorso vittorioso al TAR, i privati ottenevano che il Comune trasformasse in Zona B tutte le loro proprietà e rilasciasse il titolo edilizio.
Ma trascorsi appena 30 giorni, il Comune distingueva in quelle stesse aree una zona A1 e una zona FP1 e le destinava a “parco lineare urbano”.
Così, i privati si rivolgevano di nuovo al TAR per far valere la sentenza precedentemente ottenuta: il TAR rispondeva che, in fondo, le loro aree erano divenute tutte di Zona B (per soli 30 giorni!).
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in grado di appello, si è dimostrato più attento al bene della vita per cui i privati agivano: le sue esatte parole sono che “la condotta dell’Amministrazione è paradossale; […] ogni ulteriore commento volto a stigmatizzarne l’illegittimità e financo l’ingiustizia e la scorrettezza - è superfluo”.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
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