L’integrazione della motivazione del provvedimento amministrativo: l’ipotesi di convalida

03 Mag 2021
3 Maggio 2021

Il Consiglio di Stato ricorda quali siano le tre ipotesi con cui la P.A. può integrare la motivazione di un atto amministrativo:

- la cd. “motivazione postuma” contenuta negli scritti difensivi (la quale, secondo l’orientamento maggioritario della giurisprudenza, è inammissibile);

- le ipotesi di atto avente contenuto di fatto vincolato ex art. 21-octies, co. 2 l. n. 241/1990;

- le ipotesi di convalida di un atto amministrativo avente motivazione insufficiente, ex art. 21-nonies.

In particolare, la convalida è da ritenersi un’espressione del potere di autotutela dell’Ente, che contiene in sé altri istituti quali la ratifica e la sanatoria dell’atto. L’applicazione del relativo potere comporta la creazione di una fattispecie complessa, formata dall’atto originario e dal provvedimento di convalida, che esplica i propri effetti retroattivamente (e che può essere sottoposto ad un termine perentorio, il quale ne limita la possibilità di usufruirne). Inoltre, deve avere un contenuto positivo, non bastando la dichiarazione di non voler esercitare il potere di annullamento in autotutela, ma la norma prevede solo che vi sia un interesse pubblico alla permanenza dell’atto e che il potere sia fatto valere in un “termine ragionevole”.

Riguardo poi all’oggetto della convalida, il Consiglio di Stato ritiene che possa essere convalidato solamente un atto in cui la carenza di motivazione derivi da un’insufficienza del discorso giustificativo-formale, e non invece nei casi in cui vi sia un vizio sostanziale della motivazione (quale contraddittorietà, sviamento, travisamento o difetto dei presupposti).

Infine, il Giudice afferma che la convalida è (ora) possibile anche quando è pendente un giudizio sull’atto convalidato: difatti, l’istituto dei motivi aggiunti permette al privato di contestare anche la convalida che intervenga successivamente, se ritenuta illegittima. Peraltro, nulla esclude che il comportamento della P.A. (che legittimamente convalida l’atto in corso di causa) potrà essere preso in considerazione dal G.A. eventualmente in sede di spese legali.

Post di Daniele Iselle – funzionario comunale

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