Istanza di sanatoria, possesso ad usucapionem e questioni civilistiche
Nel caso di specie, il Comune negava una sanatoria poiché non considerava dimostrata la disponibilità giuridica del terreno che si intende asservire ai fini volumetrici al fabbricato oggetto di sanatoria, non ritenendo sufficiente la dichiarazione di possesso dell’area da oltre venti anni, poiché dalla documentazione in atti risultava che il terreno fosse in comproprietà con altre ditte.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha annullato il diniego di sanatoria, in virtĂą dei principi che regolano la risoluzione delle questioni civilistiche da parte della P.A.
L’Amministrazione non può statuire su profili civilistici che non appaiono per nulla pacifici o, comunque, che non sono di immediata evidenza.
Quando la questione rimane incerta o controversa, emerge il divieto per la P.A. di ingerirsi in un approfondimento dei profili civilistici e, anche in tal caso, si potrà passare al vaglio degli altri presupposti della sanatoria: in dubio pro petitor. Anche perché, l’eventuale rilascio del titolo abilitativo avviene sempre fatti salvi i diritti dei terzi, tutelabili di fronte al G.O.
Post di Alberto Antico – avvocato
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