Principi utili in materia di condono edilizio
Il TAR Veneto, nel giudizio di impugnazione di un diniego del cd. terzo condono, ha offerto i seguenti principi utili:
- Diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse il ricorso del privato avverso l’ordinanza di demolizione delle opere, a seguito di diniego di condono, qualora il ricorrente provveda alla spontanea rimozione delle opere abusive.
- Il silenzio-assenso sul condono matura in presenza di plurimi requisiti: 1) decorso del termine perentorio dalla data di presentazione dell’istanza di condono; 2) pagamento dell’oblazione; 3) assenza di risposta espressa da parte del Comune; 4) ricorrenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi stabiliti dalle specifiche disposizioni di settore.
- In pendenza del procedimento di condono di un immobile, gli unici interventi edilizi consentiti su di esso sono quelli diretti a garantirne l’integrità e la conservazione.
- Grava sul privato che abbia presentato istanza di condono l’onere di provare la data di realizzazione e la consistenza originaria dell’immobile abusivo.
- Si definisce “pergolato” la struttura aperta su almeno tre lati e nella parte superiore.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
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