Le innumerevoli distanze in edilizia
Pubblichiamo le slides redatte dalla Dott.ssa Alessandra Piola e dal Dott. Alberto Antico, pubblicate sul sito dell'Associazione Veneta degli Avvocati Amministrativisti, che approfondiscono la normativa e la giurisprudenza in materia di distanze nell'edilizia e nell'urbanistica.
http://www.amministrativistiveneti.it/i-vincoli-e-le-distanze-nelledilizia/
Molto interessante. Per il momento mi sono concentrata sulle fasce di rispetto stradali. Aggiungo alcune notazioni nella speranza di poter dare un contributo utile.
E’ importante attenzione quando vengono approvati iprogetti di opere pubbliche che prevedono l’allargamento della sede stradale. E’ necessario prevedere la contestuale variante urbanistica che comporta non solo l’allargamento della sede stradale vera e propria, ma anche la correlata traslazione della fascia di rispetto stardale rispetto alla nuova sede stradale allargata. Si tratta di aspetto spesso trascurato che però rileva anche ai fini dei diritti dei confinanti che si trovano aree che prima non erano in fascia di rispetto e che poi lo sono (pensiamo sempre ai certificati di destinazione urbanistica che verranno rilasciati e alle indicazioni in essi contenute). Alcuni problemi, sempre su questo tema della variante urbanistica correlala all progetto di allargamento/realizzazione di nuove strade, lo si ha poi con le piste cilacbili. Nessun problema nel caso in cui la pista ciclabile si sviluppa in adiacenza alla carreggiata stradale in quanto la stessa pista ciclabile o ciclopedonale costituisce sede stradale e quindi la fascia di rispetto dovrà essere conteggiata includendo come sede stradale anche la pista ciclabile, ovviamente. Ma cosa fare nel caso in cui la pista ciclabile non risulti adiacente e si discosti anche di 20/30 metri dalla carreggiata stradale? In questi cas, il buon senso ci porterebbe a dire che la fascia debba essere conteggiata escludenso la pista ciclabile.Ecco riterrei importante specificare questi aspetti nel provvedimento di apporvazioend ella variante urbanistica correlata all’approvazioend ell’opera pubblica.
Altre questioni che sono emerse negli anni sempre in tema di fasce di rispetto stradali: alcuni sostengono che la possibilità di ridurre l’ampiezza delle fasce di rispetto per le aree edificabili poste al di fuori dei centri abitati debba riferirsi alle aree edificabili alla data di approvazione del Codice della strada; altri invece sostengono che invece viga un principio di “rinvio dinamico” per il quale la valutazione vada fatta al momento in cui si valutano le caratteristcihe dell’area e se questa ricade nella fattispecie di area edificabile (e quindi NON al momneto dell’approvazione del Codice della strada) possa applicarsi la riduzione della fascia. Anche in questo caso, comunque, sarebbe utile disciplinare, nelle norme tecniche comunali, la precisa indicazione di cosa si debba intendere per aree edificabili altrimenti possono sorgere dei dubbi per zone aree più “ambigue” quali le vecchie zone E.4 o per le aree a servizi. Insomma, meglio precisare.
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