Il bonus del 110 per cento e le leggi sbadate: ma questo superbonus qualcuno riuscirà a ottenerlo?

15 Gen 2021
15 Gennaio 2021
Se io prometto al pubblico di regalare un milione di euro a tutti coloro che sono alti 2,25 m e pesano 50 kg, posso anche andare in giro a dire che sono molto generoso, ma in verità sono uno spilorcio o, perlomeno, uno sbadato, perché è improbabile trovare esseri umani con queste caratteristiche.
 
L'esempio paradossale e portato all'estremo serve per fare capire un punto problematico della legge sul superbonus del 110 per cento per le ristrutturazioni e gli interventi di efficientamento energetico.
 
Tutti gli operatori vi diranno che per poter usufruire del superbonus occorre la conformità edilizia dell'edificio di partenza, vale a dire che esso non presenti abusi edilizi (magari li metti in crisi se chiedi a loro dove è scritto questo requisito, ma diamo per scontato che sia così).
 
Il problema è che su circa 14 milioni di edifici esistenti in Italia, quelli che sono perfettamente regolari non sono la maggioranza.
 
In moltissimi casi si tratta di difformità non gravi (come sarebbero, invece, le intere costruzioni abusive in zona vincolata o inedificabile), ma di difformità del tipo qualche decina di centimetri più alti o più larghi oppure spostati e altre cose del genere.
 
Spesso queste difformità, sebbene di modesto rilievo, non sono sanabili in via ordinaria, perché l'articolo 36 del DPR 380 del 2001 consente la sanatoria solo se sussista la doppia conformità, vale a dire che l'edificio sia conforme alla disciplina urbanistica sia del momento in cui esso è stato costruito sia del momento in cui si chiede la sanatoria, ma in moltissimi casi questi requisiti non ci sono.
 
In base alle leggi vigenti gli edifici con queste sia pur modeste difformità insanabili dovrebbero essere demoliti (salvo il caso in cui la demolizione non sia fisicamente possibile, nel qual caso si applica una sanzione pecuniaria sostitutiva della demolizione, che però non è una sanatoria e non dà la famosa conformità edilizia).
 
Come si risolverebbe il problema? Riaprendo il condono edilizio per le difformità poco gravi. Oppure arruolando una truppa di demolitori, che giri per l'Italia con la dinamite.
 
Veda il legislatore cosa sia più saggio fare.
 
Dario Meneguzzo - avvocato
(ripropongo in questa sede un post che ho pubblicato su Facebook)
.
P.S. mi dicono gli addetti ai lavori che ci sono anche altre problematiche che rendono quasi impossibile ottenerlo
.
4 replies
  1. Mirko z says:

    ..sempre che regolarizzare equivalga a sanare ai fini del 110. Ad ogni modo il principio della conformità e della sanatoria acquisita per fare dei lavori è un normale principio al di la del 110..bisognerebbe far rivivere un po la sanatoria giurisprudenziale

    Rispondi
  2. Fiorenza Dal Zotto says:

    per regolarizzare alcune difformità, direi che può venirci in aiuto la legge regionale 50/2019 che almeno consente di regolarizzare alcune difformità, certo non tutte, ma una parte sì.

    Rispondi
  3. SanVittore says:

    Caro anonimo, Io sono convinto che, prima di commentare un post, sarebbe meglio leggerlo bene e fare un piccolo sforzo per capire cosa c’è scritto.

    Rispondi
  4. Anonimo says:

    Caro Avvocato i sui post mi pare hanno sempre un punto che a mio avviso si avvicinano alla polemica sterile e mai alla concretezza.
    Ora le dico, che anche quelli che sarebbero intere costruzioni abusive in zona vincolata o inedificabile, che lei cita, forse facendo riferimento a certe zone del territorio d’Italia, se così è LEI fa un grosso errore, perchè anche quelli non ottengono il bonus, rispetto agli altri con difformità del tipo con qualche decina di centimetri più alti o più larghi oppure spostati e altre cose del genere. Sinceramente la contrapposione non la capisco,,

    Rispondi

Leave a Reply

Want to join the discussion?
Feel free to contribute!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

© Copyright - Italia ius | Diritto Amministrativo Italiano - mail: info@italiaius.it - Questo sito è gestito da Cosmo Giuridico Veneto s.a.s. di Marangon Ivonne, con sede in via Centro 80, fraz. Priabona 36030 Monte di Malo (VI) - P. IVA 03775960242 - PEC: cosmogiuridicoveneto@legalmail.it - la direzione scientifica è affidata all’avv. Dario Meneguzzo, con studio in Malo (VI), via Gorizia 18 - telefono: 0445 580558 - Provider: GoDaddy Operating Company, LLC